Torna a farsi sentire, con tutta la sua urgenza, l’emergenza rifiuti a Napoli. In molte zone della città, dai quartieri centrali fino alle periferie, si registrano da giorni accumuli di immondizia ai bordi delle strade, cassonetti stracolmi e sacchetti abbandonati ovunque. Una situazione che riporta alla memoria periodi critici del passato e che sta generando forte malcontento tra i cittadini.
Tra le aree maggiormente colpite si segnalano Secondigliano, Ponticelli, Arenaccia, e Fuorigrotta, dove i residenti denunciano l’assenza di raccolta regolare da almeno cinque giorni. In alcune strade, l’odore acre dei rifiuti in decomposizione è insopportabile, e si teme anche per la salute pubblica, soprattutto in prossimità di scuole e ospedali.
Secondo fonti interne all’ASIA, l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Napoli, il rallentamento del servizio sarebbe legato a una combinazione di fattori: carenza di personale, guasti ai mezzi di raccolta e difficoltà logistiche negli impianti di smaltimento. A ciò si aggiungono episodi di inciviltà e abbandono illecito dei rifiuti, che aggravano ulteriormente la situazione.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha dichiarato in una nota: “Stiamo lavorando per ripristinare la regolarità del servizio in tutta la città. È in corso un piano straordinario di raccolta e pulizia, con il potenziamento dei turni e il supporto delle forze dell’ordine per contrastare l’abbandono abusivo.”
Tuttavia, molti cittadini chiedono misure più concrete e immediate, denunciando una gestione che continua a essere poco efficiente, soprattutto nelle periferie.
Non è la prima volta che Napoli si trova a fronteggiare un’emergenza rifiuti. La città ha vissuto ciclicamente crisi simili, spesso legate a problemi strutturali del sistema di raccolta, a blocchi negli impianti di conferimento o a tensioni sociali e sindacali. Gli esperti sottolineano l’urgenza di un piano a lungo termine per una gestione più moderna e sostenibile dei rifiuti urbani.
Le associazioni ambientaliste, come Legambiente Campania, chiedono un’accelerazione sul fronte della raccolta differenziata, il cui tasso in città resta sotto il 40%, e maggiori investimenti in educazione civica e controllo del territorio.