Festa della donna nel segno di una protesta civile per gli abitanti del parco verde di Caivano che nel corso della serata di venerdì 8 marzo hanno organizzato una fiaccolata per protestare contro gli sgomberi delle 250 abitazioni comunali occupate abusivamente. Un nutrito corteo, con in testa dei bambini che esponevano dei cartelli con la scritta “No allo sfratto” ha sfilato per le strade del comune finito sotto i riflettori del governo negli ultimi mesi. Il corteo è partito dalla chiesa di Don Maurizio Patriciello e si è poi diretto tra le strade del rione e del comune, tenendo delle torce in mano e scandendo slogan del tipo “Tutti sotto un tetto, nessuno senza tetto”.
Gli abitanti del Parco Verde manifestano contro il provvedimento che lo scorso 8 febbraio ha notificato agli occupanti abusivi un decreto di sequestro, firmato dalla procura di Napoli Nord, che al temine di un’indagine aveva denunciato oltre 400 persone residenti per invasione arbitraria di edifici per aver occupato senza titolo 254 appartamenti di proprietà del Comune. Agli abusivi era stato dato un mese di tempo dalla notifica del decreto di sequestro per lasciare gli alloggi, termine che dunque scade oggi. Tuttavia è stata la stessa Procura a precisare che gli sgomberi sarebbero avvenuti progressivamente e “secondo criteri di gradualità e proporzionalità” e che sarebbero state valutate le “condizioni personali, economiche e familiari”.
Inoltre è stato precisato che trascorsi i trenta giorni concessi per il rilascio delle abitazioni si sarebbe effettuata una “verifica preliminare” volta ad accertare se gli immobili sono ancora occupati e che, comunque, non si sarebbe proceduto “nell’immediato” allo sgombero “bensì saranno effettuate le opportune comunicazioni per l’avvio delle procedure amministrative“. Procedure volte ad assicurare “il rispetto dei criteri di gradualità e proporzionalità nella pianificazione e nell’esecuzione coattiva degli sgomberi, tenuto conto delle condizioni personali, economiche e familiari di tutti i soggetti destinatari dei decreti di sequestro preventivo, oggetto di mirato approfondimento”.
Non sono mancate le contestazioni a Don Maurizio Patriciello.
I manifestanti hanno mostrato ai giornalisti presenti una lettera inviata al Monsignor Angelo Spiniello della Diocesi di Aversa, dove sono riportate alcune violazioni del codice di diritto canonico compiute – ad avviso degli abitanti del Parco Verde di Caivano – proprio da Don Maurizio Patriciello.
“La comunità intera visti gli ultimi episodi ritiene che il nostro Parroco non abbia seguito il giusto – si legge nella missiva – la comunità chiede al Parroco la salvezza delle loro anime e non essere giudicati per gli sbagli della loro vita. La comunità ritiene che il Parroco si sia politicizzato troppo – conclude la lettera – dimenticandosi del suo compito.”
Parole pesanti che rischiano di rendere il clima ancora più incandescente.