Come Apollo Creed e Rocky Balboa, Luigi de Magistris e Gianni Lettieri sono pronti a tornare alle urne e risfidarsi a suon di voti per contendersi la poltrona di primo cittadino di Napoli.
Sarà ballottaggio tra i due, nonostante la dilagante preferenza di voti a favore del sindaco uscente, i napoletani dovranno votare nuovamente tra quindici giorni per sbarrare con una X secca il nome del candidato più meritevole di indossare la fascia tricolore.
Un’esclusione pesante, quella della candidata del Pd, Valeria Valente per la quale negli ultimi giorni era sceso in campo Renzi in prima persona. E un risultato deludente, soprattutto rispetto all’andamento nazionale, per il Movimento 5 Stelle. Se quest’ultimo dato fosse abbastanza prevedibile, la disfatta della Valente allarma e non poco il Pd, soprattutto in virtù dell’analogo esito delle votazioni nelle altre città italiane che sottolineano una forte sfiducia degli italiani nei riguardi dell’operato e del credo del premier.
La prima parte del risultato delle amministrative a Napoli, in attesa del finale che sarà scritto il 19 giugno con il ballottaggio, consegna una serie di spunti politici di rilievo e lascia aperto un interrogativo: per chi voteranno gli elettori di Pd e del Movimento 5 stelle tra 15 giorni?
Il sindaco uscente Luigi de Magistris ha vinto questa volta la sfida della prima parte del campionato – a differenza di cinque anni fa quando fu l’attuale sindaco a piazzarsi al secondo posto – attestandosi su un risultato superiore al 42 per cento. Una vittoria parziale che forse in qualche sostenitore lascia però l’amaro in bocca visto che c’era chi pensava che si potesse chiudere subito la partita. Lettieri vince la sfida con la candidata del Pd, sfiorando il 24% contro il 21,5 della Valente.
Resta sotto il 10%, invece, Matteo Brambilla, che si era aggiudicato le comunarie online del Movimento 5 Stelle. La Valente paga le divisioni all’interno del partito, oltre al concitato corso delle primarie, contraddistinte dalla vicenda del famoso euro dispensato agli elettori nei pressi dei seggi per indurli al voto e che hanno segnato lo scontro con un nome forte del partito, Antonio Bassolino. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che esulta per il risultato straordinario di Enzo Napoli, eletto sindaco di Salerno con il 72% (e nel capoluogo comunque non c’era nessuna lista con il simbolo del Pd, ma alcuni raggruppamenti diretta espressione di De Luca) nella notte ha commentato il risultato di Napoli sottolineando che “conoscevamo ampiamente la situazione e anzi abbiamo avuto un recupero”, ma ha anche sottolineato l’effetto devastante di una “balcanizzazione correntizia”. Resta da capire se abbia influito, tra i militanti storici, l’effetto dell’alleanza con i verdiniani di Ala che a Napoli ottengono l’1,5%.
De Magistris è sindaco civico che resta pienamente in corsa, un arancione come il riconfermato primo cittadino di Cagliari, al primo turno, Zedda e ha la soddisfazione di vedere una sua lista al primo posto tra i partiti a Napoli. Da ambienti vicini a Lettieri si punta sul fatto che per la prima volta un sindaco uscente non riesce a vincere direttamente, ma è costretto a ricorrere al ballottaggio. Stesso ragionamento nel comitato Valente dove si sottolinea la difficoltà della corsa della candidata dem. I voti dei grillini a Napoli, secondo una lettura che fa lo stesso candidato sindaco Brambilla, sono andati probabilmente direttamente allo stesso de Magistris. E quindi l’ingegnere brianzolo ha pagato lo scotto alla presenza del candidato arancione oltre ad aver presentato una sola lista, a differenza ad esempio dell’ampio schieramento del sindaco uscente.
Brambilla considera comunque già un importante risultato l’ingresso, per la prima volta del Movimento 5 Stelle in Consiglio dopo che nella precedente consultazione non c’era riuscito uno dei big del partito, Roberto Fico. Negli altri capoluoghi, insieme con la schiacciante vittoria di Napoli a Salerno (il secondo, di Forza Italia, Roberto Celano arriva al 9,4%), sarà costretto a Benevento al ballottaggio l’ex Guardasigilli, Clemente Mastella, con l’esponente del Pd, Raffaele Del Vecchio. A Caserta si voterà ancora il 19 giugno con il candidato del centrosinistra Carlo Marino contro Riccardo Ventre, in vantaggio, del centrodestra o Francesco Apperti.