Dalla disperazione coltivata, provata e vissuta negli anni scorsi, può nascere una nuova speranza. A voler guardare con occhi ottimistici questo inizio d’anno, questo è quello che sembra verificarsi. Le previsioni economiche dell’Italia sono in rialzo, la situazione politica nazionale sembra stabile e il percorso delle riforme, almeno nelle dichiarazioni, comprese le prime del nuovo capo dello Stato, sembrerebbero accelerare la situazione internazionale.
Nonostante i buoni propositi, continuiamo ad assistere a svariate forme di disperazione, dalla disoccupazione esasperante nei giovani, a chi compie gesti che hanno un prezzo molto alto da pagare: la libertà. Un esempio è rappresentato dalla vicenda dei dipendenti Eav.
Colti in flagranza di reato, sospesi dal servizio e condannati per direttissima a un anno di reclusione (pena sospesa): è quanto successo a due uomini, dipendenti della divisione automobilistica dell’Eav.
I due sono stati sorpresi nella notte tra il 9 e il 10 marzo mentre sottraevano 375 litri di gasolio dal deposito aziendale di Agnano: le indagini delle forze dell’ordine erano scattate a seguito delle denunce dell’azienda, che aveva rilevato e segnalato gli ammanchi di carburante.
Di episodi simili, ce ne sono stati molti altri: solo qualche mese fa, a Viterbo, i militari hanno denunciato in stato di libertà 3 uomini di 44, 31 e 27 anni per concorso in furto aggravato e ricettazione, denuncia scaturita a seguito di un controllo effettuato dai militari dell’Arma, durante uno dei numerosi servizi svolti per contrastare il fenomeno dei furti, nel capoluogo in località Poggino.
I militari sono stati attirati dalla presenza di una vettura con a bordo un uomo. Effettuato il controllo lo stesso era sporco di gasolio e aveva in auto delle taniche vuote. I carabinieri hanno quindi esteso il controllo all’interno del parcheggio dei veicoli della società Viterbo Ambiente lì ubicata. Nella circostanza sono stati bloccati gli altri due uomini che avevano nel frattempo asportato dai serbatoi circa 60 litri di gasolio.
Anche a Febbraio, gli agenti della polizia municipale di Palermo hanno denunciato due persone, G. A. di 74 anni e S. A. di 39 anni, rispettivamente padre e figlio, per furto di carburante.
L’episodio si è verificato a Tommaso Natale, nella villetta dove risiede il padre. I vigili urbani hanno sorpreso i due mentre travasavano in un bidone il gasolio contenuto nel serbatoio di un mini autocompattatore di proprietà della Rap, società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti nel capoluogo siciliano.
Uno dei casi più eclatanti riguarda i Novemila litri di gasolio rubati nel cuore della notte ad un’azienda agricola di Soliera che aveva appena fatto rifornimento, il maxi furto messo a segno presso la famiglia Stefani di via Morello dove ha sede l’azienda agricola.
Di casi simili, ce ne sarebbero molti altri.
Un fenomeno in ascesa, quello del furto di gasolio, scaturito dalla disperazione economica, quai sempre smascherato e punito dalle forze dell’ordine.