Due 17enni, poco prima della mezzanotte dello scorso 2 giugno, sono stati accoltellati in due distinti episodi riportando riferite superficiali. Entrambi si sono recati al pronto soccorso – uno a Villa Betania, l’altro all’ospedale del mare – per ricorrere alle cure dei medici. I due, entrambi con precedenti penali, hanno dichiarato di essere stati aggrediti da ignoti che intendevano rapinarli, descrivendo una dinamica molto simile.
Un episodio è avvenuto in viale Disney, nel rione Incis, l’altro nei pressi della villa comunale di Ponticelli che soprattutto durante le sere d’estate è uno dei luoghi più frequentati dai giovani del quartiere, oltre che una delle piazze di spaccio più ambite e contese dai pusher della zona.
Uno dei due giovani è un fedelissimo di Vincenzo Costanzo, il 26enne ras del Parco Conocal di Ponticelli ucciso il mese scorso in un agguato di camorra. Si tratta di P.A, fedele e devota recluta di “Ciculill'” che sui social esibisce come immagine del profilo un fiocco nero sul quale è riportato il nome di Vincenzo Costanzo, a riprova di quanto fosse legato al nipote acquisito del boss Antonio D’Amico. Sarebbe stato aggredito a ridosso della villa comunale, alla vigilia del trigesimo della morte di Costanzo, a suo dire, nel corso di un tentativo di rapina.
Su TikTok, nelle ore successive all’accoltellamento, il 17enne ha sbandierato frasi che sembrano essere dirette ai responsabili del suo ferimento: “non sbagliare con me, ti faccio pentire di non essere morto” e ancora “ride bene chi ride ultimo e io non sto ridendo”. Frasi che lasciano dedurre che il 17enne sia sfuggito ad un tentato omicidio, più che a una tentata rapina.
Del resto, non sarebbe la prima volta che nel parcheggio della villa comunale intitolata ai fratelli De Filippo, dove tra gli avventori puntualmente si ritrovano giovani legati a clan camorristici antagonisti, conti in sospeso, screzi e dissidi sfocino nel sangue.
Non sarebbe la prima volta che in seguito a episodi analoghi vada in scena un depistaggio utile a sviare le indagini degli inquirenti. In alcune circostanze, dopo l’irruzione di killer che non si sono fatti scrupoli a sparare contro un bersaglio in movimento, sprezzanti della presenza di tantissimi giovani, qualcuno si sia preso poi la briga di adagiare uno scooter rubato tra i bossoli con il chiaro intento di indurre gli inquirenti a concludere di trovarsi dinanzi al “solito” tentativo di rapina.
Così come non è un segreto che in più di una circostanza il ras Vincenzo Costanzo era finito alle mani con i giovani contigui ai clan rivali per ragioni strettamente riconducibili alla gestione dell’attività di spaccio di stupefacenti proprio nella zona della villa comunale, appetibile per tutti i soggetti coinvolti nel business della droga, in virtù della massiccia presenza di giovani acquirenti che sono soliti intrattenersi lì fino all’alba.
Saranno le indagini della Polizia di Stato a far luce su entrambi gli episodi e a chiarire la dinamica dei fatti. Dopo aver raccolto le dichiarazioni delle vittime, gli agenti hanno avviato immediatamente le indagini, recandosi nei luoghi indicati dai due 17enni per effettuare i rilievi del caso. Un contributo importante potrebbe essere fornito dalle videocamere presenti in zona.