Da terra di Gomorra a Polo universitario: si sintetizza così l’ultimo, concreto ed importante segnale di riscatto di Scampia, quartiere della periferia Nord di Napoli dove lunedì 17 ottobre verrà inaugurata la nuova facoltà di medicina della Federico II di Napoli.
Il polo universitario è stato costruito dove prima sorgeva la “Vela H”, abbattuta nel 2003, ed ospiterà il corso in Scienze della Nutrizione Umana, un edificio, opera dell’architetto Vittorio Gregotti, di sette piani, per una superficie totale di 15 mila metri quadrati, dove sono state collocate 48 aule per 330 posti complessivi, un’aula magna, studi medici e laboratori, uffici e servizi alla didattica, consultori e ambulatori e tutti i servizi per gli studenti. La previsione è quella di attrarre nel territorio della periferia occidentale di Napoli circa 2.500 studenti.
Un progetto iniziato sedici anni fa, andato avanti tra ritardi, stop improvvisi e polemiche, ma fortemente voluto da Gaetano Manfredi, prima nel ruolo di rettore e poi in quello di sindaco. Gli ultimi passaggi formali erano stati espletati a luglio quando il primo cittadino e il rettore Matteo Lorito annunciarono in un comunicato congiunto la “chiusura del cantiere della Federico II che ospiterà i corsi di laurea in Professioni sanitarie”.
La nuova facoltà realizzata grazie a 50 milioni messi dalla Regione e a 7 del Comune ospiterà, oltre ai corsi di Infermieristica, Infermieristica pediatrica, Ostetricia, Scienze riabilitative di Professioni sanitarie, dell’area tecnico-diagnostica, un’area adibita ad ambulatorio di quartiere per potenziare le cure primarie in alcune patologie specifiche, come ambulatori di cardiologia, e disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Attorno all’ateneo, inoltre, sorgeranno copisterie, tavole calde e una cartoleria.