Una fotografia destinata ad entrare nella storia quella scattata dal freelance Lynsey Addario e pubblicata in prima pagina dal New York Times. Un’immagine che in maniera più eloquente ed esaustiva delle parole racconta le brutture della guerra in Ucraina.
La fotografia immortala un uomo freddato alle spalle da un colpo di mortaio mentre aiuta sua moglie, i suoi due figli piccoli e il cane a scappare. È il suo corpo riverso sul selciato in una pozza di sangue, con accanto ancora il trolley che stava trascinando. Sono i cadaveri di una famiglia che voleva solo allontanarsi da questa assurda guerra fratricida e che invece ha trovato la morte in una gelida domenica di marzo.
Una troupe televisiva stava effettuando casualmente delle riprese in quel momento e ha catturato l’esatto istante in cui viene esploso il colpo di mortaio. Si vede un bagliore accecante, un boato squarcia quel momento di calma apparente e dopo alcuni secondi il silenzio mortale che segue gli spari dell’artiglieria viene spezzato dai latrati disperati del cane che viaggiava insieme alla famiglia. Tutt’intorno s’alzano nuvole di polvere, la testimonianza di una forza distruttiva che aveva appena strappato alla vita due genitori e i loro figli, uno adolescente e una di appena 8 anni. Il tutto mentre i superstiti riprendono a correre senza mai voltarsi indietro, quasi ignorando i cadaveri accanto a loro, guidati dall’istinto di sopravvivenza.