Nel corso della notte tra giovedì 3 e venerdì 4 febbraio, nei comuni vesuviano di Nola, San Vitaliano, Somma Vesuviana, Marigliano e Roma, i militari della Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti, complessivamente, di 11 indagati (di cui 2 già in detenuti, 2 agli arresti domiciliari ed i restanti in stato di libertà) raggiunti da gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”, nonché della commissione di reati in materia di sostanze esplodenti e danneggiamento, con ambito di operatività in San Vitaliano, Marigliano e centri limitrofi.
Il provvedimento cautelare in questione costituisce l’epilogo di un’articolata attività d’indagine avviata nell’anno 2019 – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – condotta dalla Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna e dai Carabinieri della Stazione di Marigliano che, oltre a documentare le dinamiche criminali in atto nel territorio di San Vitaliano e Marigliano per il controllo e la gestione delle “piazze di spaccio” da parte di componenti della famiglia Filippini, in particolare due fratelli e un nipote, ha permesso di accertare la destinazione di una parte del territorio urbano, in particolare il rione Pontecitra di Marigliano, a centrale operativa dell’attività di traffico di droga in grado di soddisfare quotidianamente numerose richieste di stupefacente da parte degli acquirenti che si recavano, durante tutto l’arco della giornata, dalla mattina alla sera presso gli isolati 5 e 9 del rione per ricevere lo stupefacente.
Accertata anche la sussistenza di una rete articolata di pushers e di vedette che, sotto la costante supervisione dei responsabili della piazza di spaccio, garantivano, secondo turni di lavoro ben organizzati, l’attività di vendita al dettaglio.
Le indagini hanno inoltre consentito di acclarare la disponibilità di armi da parte di alcuni dei componenti del gruppo criminale, sequestrando 3 pistole con matricola abrasa, relativo munizionamento ed 1 teaser.
Infine è stata ricostruita la dinamica che ha portato alla collocazione di un ordigno esplosivo in danno di un esercizio commerciale di Marigliano con l’intento di evitare la dissociazione dall’organizzazione di uno dei sodali, gestore dell’attività.