E’ ben noto che l’invenzione del computer abbia contribuito fortemente a cambiare il mondo in svariati aspetti. Col passare del tempo si sviluppa un uso sempre più appropriato e massiccio di questo strumento; proprio per questo nasce la figura dell’hacker informatico, una persona in gradi di sviluppare programmi in grado di danneggiare il computer. Già nel 1970 circola in rete il primo virus, Creepes, definito un vero capolavoro della programmazione. Ma la vera svolta si ha nel 1983, quando Cohen definisce il virus informatico come un codice distruttore. Nel novembre dello stesso anno, viene sviluppato un prototipo ai fini dimostrativi per capire in quanto tempo un virus può attaccare un intero sistema informatico; il risultato è sorprendente: meno di mezzo secondo per replicarsi in un altro programma e diventare a sua volta un virus! Nel 1986 è la volta fratelli Alvi che sviluppano in Pakistan il virus Brian, è in grado di colpire il settore Boot dei floppy da 5″.1/4. Usando il metodo Stealth infatti, Brian aggiunge il suo codice eseguibile in altre applicazioni: ogni programma che viene infettato è in grado di duplicarsi. Negli anni ’90 è la volta di Laroux, Ethan, Marcher, Class e infine Melissa. Arriva poi Chernobyl che sfrutta la posta elettronica e, nel 2000, è la volta di I love you che provoca in poco tempo danni per circa 9 miliardi di dollari.
Ad oggi esistono circa 40.000 tipologie diverse di virus che però sono in costante aumento. Si tratta dunque di un fenomeno in costante aumento e soprattutto in costante perfezionamento! Non ci resta che utilizzare una buona protezione per il nostro computer e sperare che tutto vada bene