Saranno le cartelle cliniche e le relazioni mediche a stabilire perchè il 36enne Ciro Pettirosso, detenuto nella Sezione comuni del carcere Antimo Graziano di Bellizzi Irpino in provincia di Avellino, è deceduto dopo aver perso i sensi all’interno della sua cella. Autopsia e cartelle cliniche che dovranno far luce sul decesso e chiarire se ci sono responsabilità mediche: a distanza di 48 ore dal decesso del giovane napoletano, stroncato da un arresto cardiocircolatorio, l’ipotesi più probabile resta quella collegata alla patologia di cui il trentaseienne era affetto, una grave forma di diabete mellito. La Procura di Avellino avrebbe già acquisito tutte le cartelle cliniche e le relazioni redatte dal personale in servizio nel pomeriggio di venerdì 7 febbraio, quando il 36enne è stato colto dal malore che ne ha provocato la morte. Sul corpo del trentaseienne non c’erano segni di violenza. Nelle prossime ore il pm che coordina la prima fase di accertamenti, il sostituto procuratore Cecilia Annecchini, conferirà l’incarico per l’esame medico legale sulla salma del giovane.
Nel corso del pomeriggio di venerdì 7 gennaio, Ciro Pettirosso è stato colto da un malore, mentre si trovava nella sua cella ed è stato condotto in infermeria dove gli sarebbero state praticate tutte le manovre necessarie per rianimarlo, seppure non sia bastato a salvargli la vita. Anche il personale del 118 una volta giunto nell’istituto penitenziario di Bellizzi non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
La famiglia di Ciro Pettirosso chiede giustizia e la verità sulla morte del giovane, il fratello Francesco sostiene che vi sia stata una presunta negligenza medica e Ciro avrebbe ricevuto cure inadeguate: “Hanno sbagliato la somministrazione dell’insulina, mio fratello è morto per la loro incapacità”.