Nino D’Angelo a breve ripartirà con un nuovo tour che ripercorre gli anni ’80, periodo durante il quale ha consacrato il suo successo e i i suoi brani sono diventate delle hit acclamatissime. «Si tratta del decennio che mi ha cambiato la vita – ha raccontato in un’intervista – da piccolo mi prendevano in giro perché ascoltavo Mario Mariola, mentre i miei coetanei ascoltavano i Beatles».
Il nuovo tour di Nino D’Angelo partirà alla fine di novembre e, per l’occasione, ha rilasciato a Today una lunga intervista in cui ha ripercorso diversi momenti salienti della sua vita, tra cui l’infanzia nei quartieri di Napoli. Il celebre cantante ha trascorso i primi anni nel quartiere San Pietro a Patierno. «Ero un ragazzo povero, che veniva dal niente, ero il primo dei sei figli e, di conseguenza, ho sempre dovuto badare a me stesso». Suo padre era operaio e sua madre casalinga, ma anche se «in casa mancava tutto, i valori erano sempre al centro».
Alla conquista del successo è legato però anche uno spiacevole episodio.: «Non appena ho avuto un po’ di popolarità, spararono su casa mia. A quel punto ho capito che dovevo lasciare Napoli e sono andato a Roma, dove vivo. Ma ho ancora casa a Napoli e quando posso torno».
Il cantautore riuscì a differenziarsi nel panorama della musica napoletana «cambiando registro», parlando di amore attraverso i suoi testi. E rivede un po’ questo in Geolier, il rapper che è arrivato secondo all’ultima edizione di Sanremo. «Continuo a pensare che sia il mio erede – ha concluso Nino D’Angelo – ma non a livello musicale, perché chiaramente facciamo generi diversi. Ma perché è il primo, dopo di me, che ha innovato davvero la musica napoletana: l’ha portata nel rap e l’ha resa nuovamente di tutti».