Il boss Raffaele Cutolo seguita ad essere una delle figure camorristiche più carismatiche ed osannate dai giovanissimi.
Malgrado ‘o professore sia deceduto un anno fa, il 17 febbraio del 2021, il popolo del web non lo ha mai dimenticato. Anzi, la dipartita del fondatore della NCO ha contribuito a rilanciare le quotazioni del boss agli occhi delle giovani generazioni.
Sui social network, in particolare su TikTok, Cutolo viene indicato come un esempio da seguire, un modello da emulare, in quanto capace di andare incontro al suo destino, trascorrendo fino all’ultimo istante in carcere, senza mai lasciarsi scalfire dall’idea del pentimento. Un baluardo della camorra che ha rispettato il codice d’onore che soprattutto lui ha contribuito a scrivere, indicando “la strada da seguire”, in un pericoloso connubio tra esaltazione e mitizzazione.
Tra i suoni più riprodotti sul social network di maggiore tendenza tra i giovani, spiccano stralci di dichiarazioni rese dal boss della NCO durante le udienze dei processi in cui è stato chiamato a rispondere dei plurimi crimini commessi dinanzi alla legge, oltre a stralci di dichiarazioni rese ai media nello stesso contesto.
“Un giorno anche San Gennaro diventerà cutoliano o anticutoliano, ma penso che è cutoliano”; “Come si dice? Tutte le strade portano a Roma? Io dico: Tutte le strade della grande criminalità portano a Roma”; “la NCO è un partito come la Dc, il Pc”; “io non diventerò mai un Giuda, anche se fanno di tutto per farmi diventare”; “la camorra che attribuiscono a Cutolo per me non è mai stata camorra, per me è un ideale di vita.”
Sono solo alcune delle frasi che spopolano sui social, unitamente ai frammenti delle scene del film “Il Camorrista” di Giuseppe Tornatore.
Il matrimonio del boss con Immacolata Iacone viene etichettato come “l’ammore overo”, perchè la donna l’ha rispettato ed amato incondizionatamente, malgrado l’ergastolo lo abbia condannato a trascorrere fino all’ultimo dei suoi giorni in carcere.
La storia di Cutolo, il boss che ha dato il via al fenomeno camorristico napoletano, rispolverata e portata in gloria dalle nuove generazioni. Un fenomeno ormai fuori controllo e che concorre a generare una forte fascinazione intorno al concetto di affiliazione ed appartenenza ad un clan strutturato a immagine e somiglianza della NCO di ‘o professore. Per rendersene conto basta guardare quanti video siano associati agli hashtag riconducibili a Raffaele Cutolo.
Tuttavia, in uno dei tanti video diventati ormai virali, è lo stesso Cutolo ad esternare parole di condanna verso sè stesso e gli altri boss in grado di soggiogare le menti dei giovani per indurli ad affiliarsi: “La colpa non è dei giovani, ma dei vari “Cutolo”. Il capo della camorra, il capo della mafia, il capo della ‘ndrangheta (…) la colpa non è di tanti giovani che ci seguono, siamo noi “capi” che siamo cattivi, siamo fetenti proprio”.