Negli ultimi mesi, in Italia sta emergendo con preoccupante frequenza una nuova ondata di truffe che prendono di mira gli sportelli automatici (ATM) e le carte di pagamento. Tecniche raffinate e ben pianificate, fino a poco tempo fa spesso associate a grandi metropoli internazionali, si stanno diffondendo anche da noi: è quindi fondamentale sapere come riconoscerle e come proteggersi.
Le modalità più comuni di truffa
Tra le tecniche più utilizzate dai truffatori, due emergono con particolare pericolosità:
1. Cash trapping
In questa modalità, i criminali manomettono lo sportello in modo che le banconote – pur risultando “erogate” – restino incastrate all’interno della fessura del bancomat. L’utente, pensando che l’ATM non abbia erogato nulla, se ne va senza insistere troppo, e i truffatori recuperano le banconote poco dopo.
2. Skimming + microcamere nascoste
È una delle tecniche classiche e ancora molto diffuse. I truffatori installano dispositivi che “clonano” i dati della carta inserita (lo skimmer) e, insieme, microcamere nascoste puntate verso la tastiera registrano l’inserimento del PIN. In questo modo possono replicare la carta e sbloccare il denaro del conto di chi è stato colpito.
In aggiunta, un’altra minaccia “silenziosa” è costituita dai lettori RFID o tecnologie simili: posizionati vicino al portafogli o alla borsa, possono intercettare via contatto ravvicinato le carte contactless, sottraendo piccoli importi senza che il titolare se ne accorga.
I segnali che devono allarmare
Prima di usare un bancomat, è prudente osservare con attenzione:
Se noti fessure anomale intorno alla bocchetta da cui escono le banconote, parti mobili o applicazioni non salde, potrebbe essere un segno di manomissione.
Prima di digitare il PIN, copri con la mano o con il portafoglio la tastiera, per impedire a eventuali microcamere di “vedere” i numeri digitati.
Evita di utilizzare sportelli isolati o poco controllati: preferisci quelli presso la tua filiale bancaria, oppure postazioni presenti in ambienti ben sorvegliati e con telecamere.
Cosa fare se si sospetta di essere stati truffati
Se, con qualche ritardo o tempestivamente, noti movimenti sospetti sul conto:
1. Contatta subito la tua banca per bloccare la carta.
2. Presenta tempestivamente una segnalazione di frode.
3. Rivolgiti all’Arbitro Bancario Finanziario se la banca rifiuta il rimborso o oppone resistenze ingiustificate.
4. In ultima istanza, puoi rivolgerti alla Banca d’Italia, che sovrintende il sistema bancario e può intervenire in casi di contenzioso.
La legge italiana prevede che le banche e gli istituti di pagamento siano obbligati a rimborsare i clienti vittime di frodi, salvo che si accerti una grave negligenza da parte del cliente – ad esempio, se si fosse condiviso il PIN o si fosse usata la carta in situazioni manifestamente pericolose.
Un invito alla prudenza consapevole
La diffusione di queste truffe dimostra come i criminali non abbiano più bisogno di colpi “alla vecchia maniera”, ma puntino anzitutto sull’inganno tecnologico e sulla distrazione. La prevenzione passa attraverso l’informazione: basta poco per trasformare un momento di routine — il prelievo al bancomat — in un rischio evitabile.
Chiunque utilizzi carte di debito o bancomat deve dunque adottare una prudenza attiva, verificando l’integrità degli sportelli, usando protezioni semplici ma efficaci (custodie schermate, nascondere il PIN) e reagendo tempestivamente al minimo segnale sospetto.