A Cittanova, comune in provincia di Reggio Calabria, il 13 aprile del 1975 viene ricordato per la strage dei bambini, in cui perdono la vita oltre a Giuseppe Facchineri anche i suoi due nipoti, Domenico e Michele, bambini di 9 e 12 anni, vittime innocenti di mafia.
La domenica del 13 aprile 1975, alle 9:15 circa del mattino, a Cittanova, comune della provincia di Reggio Calabria, si consuma la strage dei bambini. A bordo di un furgone targato CZ, quattro uomini dal volto coperto si fermano in via Palermo e aprono il fuoco in direzione dell’abitazione di Giuseppe Facchineri.
L’uomo, appena uscito di casa, viene raggiunto dai colpi di fucili a canne mozze e di mitra, morendo ancor prima di raggiungere l’ospedale di Taurianova.
Insieme a Giuseppe Facchineri ci sono la giovane moglie, Carmela Guerrisi di 24 anni, il piccolo Vincenzo di 6 anni e suo padre, Michele Facchineri di 38 anni, fratello di Giuseppe; quest’ultimo rimasto illeso da l’agguato mentre la donna e il bambino riportano delle ferite non letali.
Compiuto l’agguato a scapito di Giuseppe Facchineri, i quattro killer si allontanano dal luogo della sparatoria lasciando i corpi a terra per dirigersi in contrada Salvo, una zona fuori dal centro abitato di Cittanova. E’ qui che avviene la strage dei due bambini innocenti.
Domenico e Michele Facchineri vengono trucidati, dagli stessi killer che poco prima hanno ucciso un loro zio, mentre portano in campagna una mandria di maiali, perché figli di Vincenzo “‘u zoppu”.
Un contadino un po’ strano assiste alla scena, non visto dagli altri: è Pasquale De Marzo, conosciuto da tutti come ‘u zorru per la sua passione di cavalcare le vacche sui monti dello Zomaro. Lo spettacolo a cui deve assistere è agghiacciante. Domenico alza le mani in segno di resa, ma è una speranza vana. Mitra e fucili non fanno prigionieri. Michele si nasconde dietro un cumulo di sabbia. E’ lì che lo troveranno sfigurato da un colpo di lupara alla nuca”.
Conclusa la strage, i killer bruciano il mezzo, scoperto rubato, e si dileguano facendo perdere le loro tracce.
Le indagini, volte a cercare i colpevoli della strage dei bambini, iniziano immediatamente. Dei killer non si conosce l’identità in quanto hanno agito a volto coperto anche se, da subito, l’evento criminale viene collegato alla faida locale tra i Facchineri e gli Albanese-Raso.
La guerra tra famiglie trova inizio nel marzo del 1971 quando viene assassinato Antonio Albanese per mano di Luigi Facchineri.
Alla fine delle indagini, vengono fatti i nomi di Francesco e Rocco Albanese, Girolamo Raso e Francesco Gullace.