La stagione delle cerimonie è ormai alle porte e gli operatori del settore anche quest’anno si vedranno ancora costretti a fare i conti con le regole anti-Covid, seppure le limitazioni siano molto più ridotte rispetto agli anni passati.
Il settore del wedding e degli eventi in generale rappresenta una delle categorie che hanno principalmente risentito delle crisi consequenziale all’emergenza covid-19.
La event industry si è trovata a dover fronteggiare a chiusure e aperture limitanti quasi quanto le chiusure che hanno fatto crollare drasticamente i fatturati di milioni di aziende. Come ha riportato l’Istat, due anni fa sono stati celebrati 96.841 matrimoni, 87mila in meno rispetto al 2019. Una riduzione di quasi il 50% che si è abbattuta anche su tutti i tipi di ricevimenti. E la difficoltà se non addirittura l’impossibilità di festeggiare con parenti e amici il giorno del sì ha fatto addirittura rimandare l’evento. La ripresa del settore è ricominciata già nell’estate 2021, ma il pareggio con i dati pre-pandemici sono molto lontani dal livellamento. Dislivello che si punta a colmare per gli addetti al settore nel 2022. E le prenotazioni sembrano confermarlo.
Dal 1° aprile 2022, giorno in cui terminerà lo stato d’emergenza, tutto tornerà come prima o quasi.
In attesa di ulteriori nuove disposizioni che potrebbero essere introdotte proprio contestualmente al termine dello stato d’emergenza, allo stato attuale, le normative in vigore in materia di feste ed eventi delineano la seguente situazione:
– Rilevazione temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura >37,5 °C
– Mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni
– I partecipanti (ospiti o staff) dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie nei luoghi chiusi in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo
– Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti
– Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (es. giardini, terrazze)
– È obbligatorio mantenere aperte, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano, porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni.
Stop al limite del numero di invitati. Matrimoni, feste e cerimonie potranno essere festeggiate con quante persone si vuole. Tutto ciò purché nella sala dove si celebra o si festeggia ci sia abbastanza spazio per poter mantenere la distanza di sicurezza per tutti. Quindi il numero di presenze contemporanee al party è definito in base alle dimensioni e alla capienza massima della location, ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita.
Resta ancora la distanza tra i tavoli: nessuna mise en place è esclusa (imperiale incluso) purché si mantenga il distanziamento di almeno 1 metro di separazione tra gli ospiti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (che potrebbe raggiungere i 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale.
Ritornano i buffet. La somministrazione del cibo deve essere a carico del personale preposto, nessuno degli ospiti potrà servirsi da solo toccando le pietanze a meno che non si opti per una modalità self-service con prodotti confezionati e monodose. In ogni caso, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie. I buffet dovranno comunque essere organizzati con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali; dovranno essere altresì valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet. Consigliabile usare segnaposto in modo che ognuno si sieda sempre nella stessa seduta. Pane e cracker vanno serviti in dosi e buste monoporzione.
Consentita la musica dal vivo. Se c’è una band, deve essere ad almeno 3 metri dal pubblico, oppure deve esserci una barriera. I musicisti devono indossare la mascherina se si spostano nelle aree comuni. I balli all’esterno sono permessi. Al chiuso bisogna garantire una superficie di almeno due metri per ogni ospiti e aumentare il ricambio d’aria.
Secondo le nuove disposizioni la mascherina all’aperto è abolita, a patto che siano rispettate le distanze di sicurezza, però all’interno bisogna sempre indossarla quando ci si alza da tavola. L’obbligo dei dispositivi di sicurezza nei luoghi al chiuso resta. Il governo non ha ancora previsto una misura che allenti questa restrizione, neanche dopo il 31 marzo, data indicata come fine dello stato d’emergenza.
È preferibile festeggiare in luoghi all’aperto. Si può festeggiare anche in luoghi chiusi, ma come è facile immaginare ci sono regole più stringenti e bisogna garantire il ricambio d’aria.
In attesa delle prossime decisioni del governo, il Green Pass resta obbligatorio, anzi il Super Green Pass (che si ottiene al termine del ciclo vaccinale o dopo aver contratto il Covid). Tutto potrebbe cambiare a breve e tra i vari scenari si ipotizza l’eliminazione della certificazione verde per gli spazi all’aperto, ma ancora nessuna certezza dal governo. Il Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni ne hanno comunicato l’obbligo anche per la zona bianca. Con l’entrata in vigore del Green Pass dell’Unione Europea a partire dal 1° luglio tutte le norme di ogni Paese sono state uniformate a quelle dell’Ue, salvo eccezioni come quelle del Green Pass Rafforzato a partire dal 6 dicembre in Italia. Per l’Europa, i bambini con più di 6 anni dovranno sottoporsi al tampone per ottenere la Certificazione verde, mentre i bambini di età inferiore ai 6 anni sono esentati dai test e dal Green Pass. In Italia comunque l’obbligo di certificazione verde per accedere a locali ed eventi non vale per i bambini al di sotto dei 12 anni.
Una delle figure introdotte in pandemia era stata il Covid Manager cioè un addetto incaricato al controllo del rispetto delle normative anti-Covid. Figura che nell’ultima ordinanza del Ministero della Salute non viene menzionata.
Per quanto riguarda le funzioni (religiose o civili) queste si sono sempre potute svolgere. Per le funzioni religiose rimangono invariate le norme già precedentemente stabilite dal decreto del 7 agosto del Governo in accordo con la CEI, il quale sancisce il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro e l’utilizzo mascherina per la protezione delle vie respiratorie. L’accesso alla chiesa può essere regolato da volontari che, muniti di guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento, favoriscano l’accesso e l’uscita degli invitati, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno 1,5 metro. Si consiglia, inoltre, l’utilizzo di più ingressi, ove presenti, distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli destinati all’uscita. Le stesse misure preventive valgono anche per i riti civili, per i quali, ove sia possibile si consiglia l’utilizzo di spazi esterni. La capienza massima del luogo di culto o sala in cui avrà luogo la cerimonia viene stabilita da un ente legale tenendo conto della distanza minima di 1 metro laterale e frontale.