Un’esplosione di violenza sviscerata dai migranti, non solo campani, seguita ad essere la costante che si ripete e che scandisce questi caldissimi giorni d’agosto.
Il primo episodio finito sotto i riflettori della cronaca nazionale si è registrato a Napoli, nella zona del mercato del Vasto, a due passi dalla stazione centrale, si è registrato il primo cortocircuito. La questione “dominio degli extracomunitari” in quella zona ritorna quindi un tema caldo, a pochi mesi e pochi metri di distanza da un altro episodio che vide protagonisti gli ambulanti extracomunitari del mercato della Maddalena che furono puniti a bastonate e colpi d’arma da fuoco per aver rifiutato di pagare la tangente alla camorra e per questo furono accolti a Palazzo San Giacomo dal sindaco de Magistris che volle stringergli la mano. Un rituale che sicuramente non si ripeterà stavolta.
Intorno alle 19 di domenica 6 agosto in via Firenze, angolo via Torino, una pattuglia di militari impegnati nell’operazione “Strade sicure” ferma un immigrato. Quello che accade da lì in poi è documentato da un video divulgato dai media nazionali, in cui si vedono i migranti accerchiare i militari per tentare di impedirgli di effettuare il fermo.
Nonostante i cinque militari fossero armati, le mitragliette non hanno funto da deterrente. Un gruppo di giovani migranti cerca di sottrarre il fermato ai soldati, mentre urlano per attirare l’attenzione e creare “l’effetto marasma”.
Dopo attimi di tensione, il fermato viene portato via da alcuni connazionali. La folla si disperde. La pattuglia si compatta e blocca di nuovo l’uomo. Non è finita. Ancora nelle ultime scene gli immigrati continuano ad arrivare, seguono i militari a bordo strada e si avvicinano. C’è un’altra breve colluttazione. Qualcuno grida: “Non picchiarlo”.
Il filmato viene postato sui social network dal Comitato Vasto a tarda sera ed è subito condiviso da molti e commentato. I cittadini che vivono in questo quartiere si sono riuniti e hanno creato una pagina Facebook, per scambiarsi informazioni.
Nella didascalia del filmato si legge: “Siamo stanchi, non possiamo vivere in questa condizione di pericolo costante”.
Il post viene subito rilanciato da un consigliere della IV Municipalità: Alessandro Gallo: “Quartiere Vicaria (zona via Firenze), i militari dell'”#OperazioneStradeSicure”, a seguito di un fermo vengono caricati dai nuovi padroni del Vasto!”. “Faccio quella strada tutti i giorni -dice Gallo- La tensione è molto alta ogni giorno, oggi è successo, però, qualcosa di gravissimo con l’esercito circondato. Bisogna intervenire”.
“Abbiamo firmato una petizione che trovate sulla nostra pagina Facebook – spiegano i cittadini del Comitato Vasto – I problemi qui sono tanti e sono quotidiani. Questi immigrati sono abbandonati a loro stessi. E noi ci sentiamo abbandonati a noi stessi. Un destino paradossalmente comune. Oggi vedere l’esercito accerchiato ci ha fatto paura. Se neanche loro possono, aiutarci chi difende noi e le nostre famiglie? E chi aiuta questi ragazzi che vengono da Paesi lontani e non hanno un lavoro, una guida, uno scopo? Passano le loro giornate per strada e a volte basta poco per trasformare un controllo di routine in una rivolta. Sono saltate tutte le regole”.
Mentre i comitati antirazzisti parlano di ”abuso di potere” affermando che il filmato non include il momento in cui i militari hanno malmenato il fermato e si sono resi autori di altre scene di analogo contenuto.
Intanto, circa mille migranti subsahariani, durante la mattinata di martedì 8 agosto, hanno tentato di prendere d’assalto, armati di bastoni e lanciando pietre, il ‘muro’ che separa l’enclave spagnola di Ceuta dal Marocco ma sono stati respinti dalla polizia dei due paesi. Lo riferisce l’agenzia Efe. Almeno tre agenti spagnoli e dieci marocchini sono stati feriti e alcune centinaia sono riusciti a entrare in territorio spagnolo.
Ritornando tra le mura della Campania, nell’arco delle stesse ore, otto minori di origine africana sono stati arrestati dai carabinieri per aver sequestrato e minacciato il responsabile della casa famiglia di Caivano che li ospitava. I minori sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione, in quanto hanno intimato all’uomo di consegnare loro denaro e documenti, altrimenti avrebbero dato fuoco alla struttura. Gli otto minori, tutti 17enni, sono originari del Gambia e della Guinea.
I minorenni hanno bloccato l’ingresso della struttura con alcuni mobili, hanno rinchiuso il responsabile della casa famiglia nel suo ufficio intimandogli di consegnare soldi sotto minaccia di appiccare fuoco alla cooperativa. A salvare il malcapitato sono stati i carabinieri dell’aliquota radiomobile di Casoria che sono entrati nella casa-famiglia, hanno liberato il responsabile e tratto in arresto i minori per sequestro di persona a scopo di estorsione.