Vladimir Kara-Murza, 33 anni, è un noto oppositore anti Putin, ricoverato da martedì scorso in gravi condizioni in un ospedale di Mosca. L’ipotesi celata dietro al malessere, sarebbe un possibile avvelenamento.
Giornalista televisivo, con una laurea in storia presa a Cambridge e con doppia cittadinanza, britannica e russa; l’attivista ha collaborato a lungo con Boris Nemtsov, l’ex vice premier poi leader dell’opposizione freddato nei mesi scorsi vicino al Cremlino, e lavora per `Russia Aperta´, l’ong creata da Mikhail Khodorkovski, l’oligarca che continua a criticare Putin da Zurigo dopo dieci anni di galera.
La moglie Yevgenia, ha detto che l’uomo presenta sintomi di avvelenamento. Potrebbe, quindi, essere stato avvelenato, come l’ex spia del Kgb Aleksandr Litvinenko e altre figure di oppositori russi. Ancora una volta la moglie di Kara-Murza, ha chiesto che sia portato in Europa o in Israele per essere curato, ma suo padre e i medici escludono il trasferimento.
Di certo è una strana coincidenza il fatto che Kara-Murza ha accusato i primi malori dopo che l’Ong per cui lavora, Open Russia, lanciata dall’ex magnate di Yukos Mikhail Khodorkovski, ha diffuso un film molto critico nei confronti del leader ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente di Putin a Grozny.
L’ultimo bollettino medico faceva riferimento a “gravi attacchi di pancreatite e, verosimilmente, di polmonite bilaterale“. Anche se i medici non escludono che possa aver assunto troppi anti depressivi dopo l’uccisione di Nemtsov, cui era profondamente legato, fin dai tempi in cui gli fece da assistente parlamentare.
Se fosse provato, quello di Kara-Murza, sarebbe il primo avvelenamento di un oppositore in patria, dopo quello clamoroso con il polonio a Londra di Aleksandr Litvinenko. Un omicidio per il quale la giustizia britannica indica come esecutori altri due ex del Kgb che Mosca si è sempre rifiutata di consegnare.
Nei giorni scorsi l’ombra del veleno è tornata ad aleggiare anche dietro la morte di un altro russo ‘eccellente’, Aleksandr Perepilichny, protagonista di denunce contro la corruzione e la criminalità, deceduto nel Regno Unito quasi tre anni orsono: nuovi esami tossicologici hanno permesso di individuare residui di una sostanza rara potenzialmente mortale, il Gelsemium Elegans. Ma, come nel caso di Kara-Murza, non ci sono ancora prove decisive.