Con la fine del primo appello del nuovo sistema di accesso a Medicina, dopo la riforma che ha abolito i quiz d’ingresso e introdotto un “semestre filtro”, emergono dati difficili per molti aspiranti studenti: tra il 10% e il 15% circa dei candidati risulta promosso nelle prove nazionali di Chimica, Fisica e Biologia.
Il sistema prevede che tutti e tre gli esami vengano superati per poter proseguire e contendersi un posto per il secondo semestre: con percentuali così basse, c’è il concreto rischio che il numero di ammessi sia inferiore rispetto ai posti disponibili.
Dal 2025, l’accesso a Medicina non avviene più tramite un test a crocette d’ammissione. Chiunque può iscriversi: ma per restare nel corso, dopo il primo semestre, gli studenti devono sostenere tre esami, Chimica (biochimica), Fisica e Biologia, validi come “filtro”.
Le prove sono uniformi a livello nazionale, consistono in domande a risposta multipla o a completamento, e richiedono un punteggio minimo per passare. Per chi non supera tutte e tre le prove, la possibilità di proseguire Medicina decade.
Il secondo appello è fissato per il prossimo 10 dicembre e offre una seconda possibilità a chi non è riuscito a passare nel primo turno.
Il rischio che alcuni corsi restino in parte vuoti, cioè con meno iscritti del previsto, è concreto, dato che non tutti riusciranno a superare ogni prova.
Le famiglie e le università si trovano a fare i conti con una gestione complessa delle iscrizioni e delle risorse, considerando la variabilità del numero reale di ammessi.
I sostenitori del “semestre filtro” difendono il nuovo sistema come un modo per garantire qualità e meritocrazia: solo chi dimostra di aver superato esami seri può accedere alla formazione medica. Ma le cifre attuali sollevano dubbi forti: se solo una minoranza passa, non si rischia di riprodurre lo stesso problema del numero chiuso? E soprattutto, la selezione così rigida all’ingresso non esclude che alcuni posti restino vacanti, un controsenso in un paese con carenza di medici.
Inoltre, c’è preoccupazione per chi viene escluso: molti studenti hanno investito mesi di studio, tempo e speranze in un percorso che ora appare come un’autentica lotteria al primo esame.









