Don Gregorio Vitali è una figura centrale nella storia recente di Garlasco, in provincia di Pavia. Per oltre vent’anni, è stato rettore del Santuario della Madonna della Bozzola, un luogo di culto mariano noto per le sue funzioni di guarigione e liberazione spirituale, attirando fedeli da tutta la Lombardia. La sua attività pastorale includeva anche l’esorcismo e la fondazione della cooperativa sociale Emmanuel, dedicata al recupero di persone in difficoltà.
Nel 2014, la reputazione di don Vitali fu scossa da uno scandalo. Due cittadini romeni, Flavius Savu e Florin Tanasie, lo ricattarono con video compromettenti a sfondo sessuale, chiedendo 250.000 euro per non diffondere il materiale. Don Vitali denunciò l’estorsione, portando all’incriminazione dei due, che però si resero irreperibili e risultano tuttora latitanti. A seguito di questa vicenda, al sacerdote fu imposto il divieto di celebrare messa pubblicamente.
Recentemente, il nome di don Vitali è riemerso nell’ambito delle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. L’avvocato di Andrea Sempio, attualmente indagato, ha ipotizzato che Chiara avesse scoperto un “segreto” legato a presunti abusi sessuali nel santuario e che per questo sia stata uccisa. Queste teorie, però, non hanno finora trovato riscontri concreti e sono state considerate speculative dagli inquirenti.
Don Gregorio Vitali rimane una figura complessa: da un lato, un sacerdote impegnato nella guida spirituale e nel sostegno sociale; dall’altro, protagonista di uno scandalo che ha gettato ombre sulla sua attività. Il suo coinvolgimento indiretto nelle nuove piste investigative sull’omicidio di Chiara Poggi aggiunge ulteriori elementi a una vicenda già intricata, lasciando aperti molti interrogativi.