Fotografa palermitana, passata alla storia per i suoi scatti sui più importanti delitti di mafia, Letizia Battaglia è morta mercoledì 13 aprile 2022, all’età di 87 anni. La sua carriera inizia nel 1969 con il giornale palermitano L’Ora. Poi il trasferimento a Milano e, nel 1974, il ritorno a Palermo e la creazione con Franco Zecchin dell’agenzia ‘Informazione fotografica’.
Sono gli anni dei delitti di mafia a Palermo e Letizia li documenta con la sua macchina fotografica per informare l’opinione pubblica. Racconta il potere del clan dei Corleonesi, gli incontri all’hotel Zagarella dei cugini Salvo e di Giulio Andreotti. Le sue foto diventano atti per il processo contro il leader della Dc. È la prima ad arrivare e fotografare, il 6 gennaio 1980, l’omicidio del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella.
Ma Letizia Battaglia non è solo la fotografa della mafia. I suoi scatti vengono riconosciuti in tutto il mondo e nel 1985 è la prima donna europea a ricevere, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Del 1999 è il premio Mother Johnson Achievement for Life.
Negli anni ’80 crea il ‘Laboratorio d’If’ dove si formeranno fotografi e fotoreporter palermitani come la figlia Shobha, Mike Palazzotto e Salvo Fundarotto. Dopo l’assassinio del giudice Falcone, il 23 maggio 1992, si allontana dal mondo della fotografia e nel 2003 si trasferisce a Parigi. Torna poi a Palermo e nel 2017 inaugura, ai Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia, da lei diretto.
Impegnata anche in politica, è stata consigliera comunale con i Verdi e assessora comunale con Orlando. Nel 1991 è eletta deputata all’Assemblea regionale siciliana con La Rete e nel 2012 si candida per Sel alle comunali, ma non viene eletta.