La notte tra il 29 e il 30 settembre 2023, via Terracina a Napoli è stata teatro di un incidente stradale in cui hanno perso la vita di due giovani: Lucia Morra, 20 anni, e Francesco Altamura, 23 anni. I due stavano tornando a casa su uno scooter quando sono stati travolti da una vettura sportiva che procedeva contromano a velocità elevata. Il conducente dell’auto, Dario Lenci, 34 anni, è stato successivamente sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato la presenza di sostanze stupefacenti nel suo organismo.
Gianfranco Morra, padre di Lucia Morra, si oppone fermamente alla possibilità che l’investitore possa beneficiare di un patteggiamento della pena.
Lucia, quella notte, era a bordo di uno scooter guidato dall’amico Francesco. Mentre rientravano a casa, una vettura sportiva lanciata ad alta velocità e procedendo contromano li ha travolti, causando la morte di entrambi. Al volante dell’auto c’era un giovane risultato positivo ai test per l’uso di sostanze stupefacenti. In primo grado, è stato condannato a dieci anni di reclusione.
Gianfranco Morra, visibilmente provato, ha dichiarato: “Ha usato la sua auto come un’arma, per uccidere mia figlia, e per questo invoco i magistrati affinché non venga consentito a questo assassino di patteggiare la pena”.
Il timore del signor Morra è che, in sede di Appello, la condanna possa essere ridotta o che venga accettato un patteggiamento, lanciando un messaggio pericoloso riguardo al valore della vita umana e alle conseguenze per chi guida sotto l’effetto di droghe o alcol. Morra sottolinea l’importanza di una pena esemplare per evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.
In primo grado, Lenci è stato condannato a dieci anni di reclusione per duplice omicidio stradale.
La Procura di Napoli ha richiesto una pena di 12 anni di reclusione per Lenci, sottolineando la gravità del suo comportamento alla guida. Il processo d’appello è atteso con apprensione, poiché i familiari delle vittime temono che la condanna possa essere ridotta o che venga accettato un patteggiamento, ritenuto insufficiente rispetto alla gravità del reato.
I genitori di Lucia e Francesco continuano a lottare per ottenere giustizia, sperando che la magistratura riconosca la responsabilità piena di Lenci e infligga una pena adeguata al dolore causato. La loro battaglia rappresenta non solo la ricerca di giustizia per i propri figli, ma anche un appello affinché venga rispettata la vita e la sicurezza sulle strade.