A diverse ore dalla tragedia sventata a Venezia ha raccontato la sua versione dei fatti, l’eroe del momento, Alberto Crispo, il poliziotto che ha salvato la vita a una ragazza che stava per lanciarsi da un’impalcatura della Chiesa di Santa Maria di Nazareth nella città lagunare.
«Il mio unico pensiero, la mia speranza, era quello di arrivare in tempo dalla ragazza e salvarla. È l’unica cosa a cui ho pensato. Ho cercato di salire le scale il più velocemente possibile, cercando di raggiungere la cima dell’impalcatura da dove la ragazza voleva buttarsi».
«Eravamo in pattuglia antiborseggio e antiabusivismo in giro per Venezia. In prima mattinata – ha raccontato il poliziotto – avevamo notato una ragazza seduta sugli scalini della chiesa della Madonna degli Scalzi. Era un po’ turbata in volto e stava leggendo un libro. A metà mattinata poi ci ha avvicinato una signora segnalandoci che in cima all’impalcatura dei restauri c’era una ragazza e stava per gettarsi nel vuoto. Noi abbiamo subito immaginato che si potesse trattare della stessa ragazza che era ai piedi dell’impalcatura».
«Appena arrivato – ha continuato – ho salito le scale con la massima velocità possibile. L’unica cosa a cui pensavo era arrivare in tempo in cima. Quando ho raggiunto l’ultima rampa di scale, ho notato che la ragazza stava per gettarsi: sono arrivato proprio mentre lei stava lasciando la mano per gettarsi di sotto e l’ho presa. Una volta che l’ho tirata su l’ho messa in salvo. Quando poi si è tranquillizzata l’abbiamo accompagnata in ospedale con i sanitari. La ragazza non ha risposto a nessuna nostra domanda: era sconvolta e non parlava italiano per cui non siamo purtroppo riusciti a dialogare con lei. Sono comunque fiero di quello che ho fatto, della divisa che indosso e di appartenere alla Polizia di Stato». La ragazza è stata ricoverata all’ospedale di Venezia e per ora le sue condizioni sono stabili.