Il cinema italiano è in lutto per la morte di Monica Vitti, icona del cinema italiano. Aveva compiuto 90 anni lo scorso novembre, da anni si era ritirata dalla vita pubblica per la malattia che l’aveva colpita. A divulgare la notizia della morte, il compagno della compianta attrice.
Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, nata nel 1931, negli ultimi anni, a causa di una malattia degenerativa, non è più apparsa in pubblico ma la sua eredità è rimasta fortissima nel mondo del cinema che, in occasione di anniversari e compleanni, non ha mancato di tributarle affetto con mostre fotografiche e rassegne dei suoi più di cinquanta film. Una carriera straordinaria e molti riconoscimenti: 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), 3 Nastri d’Argento, 12 Globi d’oro (di cui due alla carriera) e un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián, una candidatura al premio BAFTA.
Dopo aver calcato il palcoscenico del teatro per diversi anni e qualche ruolo di secondo piano in alcune pellicole comiche, venne notata dal regista Michelangelo Antonioni, con il quale intrecciò una relazione artistica e sentimentale, che ne fece la sua musa e la protagonista nella sua celeberrima tetralogia cosiddetta dell’incomunicabilità. Diventò così la tormentata Claudia in L’avventura (1960), la tentatrice Valentina di La notte (1961), la misteriosa e scontenta Vittoria di L’eclisse (1962) e la nevrotica Giuliana in Deserto rosso (1964).
In 35 anni di cinema ha realizzato 55 film. Dando l’addio a Monica Vitti possiamo dare l’arrivederci alle tante donne che ha raccontato con grazia, femminilità e coraggio.