Il boom delle start-up in Campania e l’onda della Green Economy
Nel periodo tra il 2014 e il 2020 i campani hanno dimostrato un concetto molto interessante: se si vuole scommettere davvero, non vale la pena provare più di mille slot, ma conviene piuttosto lanciare una start-up. Negli ultimi anni, infatti, il numero di start-up campane è cresciuto in maniera esponenziale, grazie anche al sostegno provvidenziale di fondi regionali, ministeriali ed europei.
Nel 2019 la regione era già capofila del Meridione per numero di piccole imprese innovative, e si qualificava terza a livello nazionale con 896 start-up attive nei settori più diversi, dai servizi, ai trasporti, al commercio, al turismo ed oltre. Nel 2020, preso atto dell’onda di innovazione e creatività, la regione Campania ha messo a disposizione ulteriori risorse, unendo vari fondi e progetti, allo scopo di sostenere i suoi giovani imprenditori.
Parallelamente al numero di start-up, anche il numero di imprese agricole appartenenti a campani sotto i 35 anni è cresciuto del 14% nell’ultimo quinquennio. Questo dato è interessante perché permette di immaginare incroci tra il trend locale e quello nazionale/europeo, che vira verso un crescente sostegno ai progetti virtuosi a livello ecologico.
Non a caso, una parte importante del Recovery Fund europeo per il 2021 dovrebbe essere destinata alla Green Economy, ovvero al supporto di progetti “verdi”, sostenibili a livello ambientale, a bassa produzione di carbonio e connessi a fonti rinnovabili di energia. È ora di finirla con il petrolio e gli innumerevoli problemi che si porta appresso, a tutti i livelli.
Ma come si diventa “startupper”?
Anche avendo un’idea green e geniale, e anche sapendo a quali fondi attingere, arrivare a concretizzarla potrebbe non essere affatto semplice. Negli ultimi anni tuttavia, a fronte del grande interesse riscontrato dal tema della creazione di impresa, le opportunità di formazione e sviluppo si sono moltiplicate in tutta la regione.
Da un lato sono spuntati come funghi hub di sviluppo ed accelerazione di impresa: hanno il ruolo di supportare i team di piccoli imprenditori dalla fase pre-seed (ovvero prima dell’avvio dell’impresa), fino alla partenza della produzione, o all’incontro con gli investitori giusti. Servono insomma per arrivare dall’idea geniale alla produttività sul mercato.
Dall’altro lato, è cresciuto esponenzialmente il numero di enti che si propongono con corsi di formazione, più o meno validi, atti a preparare il futuro “startupper”. In questo caso si punta non tanto all’impresa quanto all’imprenditore, per aiutarlo sia ad affinare la sua idea che a perfezionare la sua preparazione nel settore da lui scelto.
Sicuramente interessante in quest’ottica è il recente progetto formativo “Campania Green“, ideato dall’ente di formazione Time Vision in collaborazione con altre realtà, che ha vinto nel febbraio scorso l’avviso pubblico regionale per le “Misure di rafforzamento dell’ecosistema innovativo”. Questo avviso aveva lo scopo di individuare un percorso formativo adeguato a preparare giovani professionisti e/o imprenditori, per renderli capaci di valutare la sostenibilità ambientale di progetti innovativi.
Il progetto “Campania Green”, di durata annuale, dovrebbe partire a breve, seguendo una realizzazione in varie fasi:
- la prima sarà dedicata alla pubblicizzazione tanto del format start-up quanto dei concetti chiave della green economy nelle sue applicazioni pratiche;
- nella seconda le imprese partner di progetto presenteranno i loro bisogni in fatto di sostenibilità, i partecipanti dovranno presentare le loro proposte per soddisfarli, rispondendo ad un bando pubblico a cui seguirà una selezione. I candidati selezionati saranno affiancati da personale esperto per perfezionare la loro idea, allo scopo di creare il business plan necessario all’avvio della loro piccola impresa;
- durante la terza fase, infine, verranno selezionati i business plan migliori, ai cui proprietari sarà offerta l’opportunità di “accelerare l’impresa” e, in alcuni casi, anche di partecipare ad una formazione teorico-pratica di 500 ore sui temi dell’introduzione in azienda di tecnologie sostenibili.
Se vuoi scommettere sull’ambiente e sulla tua creatività, si tratta di un’opportunità davvero interessante.