A Giugliano in Campania, qualche giorno fa, si è registrato un caso di appropriazione indebita di cifre donate in beneficenza per i migranti nordafricani. A fare il colpaccio, che supera il milione di euro, due titolari di un’Associazione Onlus senza scopo di lucro convenzionata con la Regione Campania che, di fatto, hanno speculato fin troppo sulla beneficenza degli italiani.
Rubavano un milione di euro ai migranti nordafricani. Ai due responsabili dell’associazione ‘Un’Ala di Riserva’ sarà sembrato davvero troppo sfruttare quel milione di euro per sostenere l’orda di immigrati nordafricani senza vitto e alloggio. I due delinquenti sono stati però smascherati da un’inchiesta della Procura di Napoli che aveva avvertito la puzza di marcio nell’associazione Onlus di Giugliano, e la Guardia di Finanza ha proceduto con gli arresti.
I due fautori del furto sono rispettivamente marito e moglie. In gattabuia, con l’accusa di appropriazione indebita di denaro, truffa e speculazione, sono finiti Alfonso De Martino, presidente dell’associazione quarantatreenne e sua moglie Rosa Carnevale, della stessa età, a cui sono stati riservati i domiciliari.
Nella vita dell’imprenditore Alfonso De Martino, però, c’erano anche altre onlus, altri orizzonti a sfondo umanitario. «E le stelle stanno a guardare» è l’ultima cooperativa in cui De Martino aveva messo le mani, azienda in cui l’ex manager avrebbe svolto un ruolo di prima linea tanto da attirare i riflettori della Procura. Inchiesta sull’accoglienza, si arricchisce il fascicolo culminato – nove giorni fa – negli arresti di De Martino e della compagna Rosa Carnevale.
In attesa di una possibile udienza dinanzi al Tribunale del Riesame, le indagini puntano ad esplorare tutte le attività dei due soci in affari. Si va dalla gestione dei pocket money – i bonus sociali di due euro e mezzo al giorno che finivano nell’edicola della Cavaliere -, ai contratti assicurati dagli organi centrali (Regione e Prefettura) alle aziende riconducibili allo stesso De Martino. Facce diverse della stessa indagine.
Dunque : Associazione, falso e corruzione, sono solo alcune delle ipotesi di accusa battute in questi mesi dal pool guidato dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e dai pm Raffaello Falcone e Ida Frongillo. Pochi giorni dopo gli arresti, spuntano nuove piste da battere: come le partecipazioni da amministratore in altre compagini societarie collegate ad onlus e cooperative no profit.
Sicuramente all’interno delle cooperative sociali finite al centro del mirino, avranno operato anche persone oneste, molto probabilmente estranee ai loschi affari dei coniugi De Martino. Ad ogni modo risulta doveroso da parte delle forze dell’ordine andare a fondo, ed eventualmente smascherare altri affari illeciti.