Giuseppe Sica, classe ’89, è un 13enne partenopeo che rimane ammaliato dalla strada conduce al mondo del Rap e della cultura Hip-Hop e che lo porterà a “tramutarsi” in Pepp-Oh.
Dapprima, si avvicina a quel mondo come semplice ascoltatore ed appassionato, affascinato da suoni, quali: Reggae, Funky, Blues, oltre ovviamente al più classico dei “Boom-Bap”, comincia, poi, per gioco con amici a “freestyle-are” in macchina nel tempo libero, senza grosse pretese, senza prendersi troppo sul serio. Solo per dare libero sfogo ad una sempre crescente e più sentita passione che lo spinge ad addentrarsi nei meandri di quel mondo, fatto di jeans larghi e rime da mordere fugacemente.
Si comincia a fare sul serio, o meglio a “giocare seriamente”, insieme agli amici di una vita, quando si registrano le prime strofe. In questa prima fase G.A.S. nasce il primo progetto “Pazziata-tà EP”, 6 tracce tutte firmate Shadaloo prod. In seguito, il concetto GamesAndSeriousness si allargherà fino a diventare, nel Maggio 2012, una vera e propria “Family” con l’aggiunta di altri giovani appassionati e talentuosi. Il “G.A.S. Mixtape Vol.1” sentenzia di fatto la nascita della famiglia e l’entrata in scena di ogni singolo componente della Fam.
Nel frattempo Pepp-Oh comincia a lavorare al proprio progetto “Clap Clap EP”, un lavoro di 8 brani completamente autoprodotto con il socio Shadaloo alle produzioni ed inizia ad intrattenere rapporti con buona parte della scena attraverso collaborazioni, sia in studio che sul palco. Oltre alla fase “studio”, infatti, si dà il via nel Settembre 2012 anche alla fase “live”, in cui sia lo stesso Pepp-Oh comincia a “divertirsi sul serio”, conoscendo, grazie all’Hip-Hop, nuovi amici, e non solo artisti o personalità circoscritte al mondo del rap.
Giorno dopo giorno, quella passione accresce e con lei, la voglia di trasmettere i veri valori di questa cultura e la voglia di sperimentare e di fare musica, cercando di migliorare sé stesso per esprimere in maniera chiara le proprie idee e la propria mentalità.
Il 2014 segna per Pepp-Oh una fitta collaborazione con altri artisti e comincia un progetto di “Soul/Hip-Hop” chiamato Core’N’Soul, insieme con J-Bone, altro esponente della G.A.S. Family. Attraverso questo progetto e con un EP omonimo di 8 brani autoprodotti (talvolta prodotti dallo stesso J-Bone), i due Mc’s mettono il loro rapporto di fratellanza e stima reciproca ed il loro vivere giornaliero su fogli e macchine, dando libero sfogo al cuore e all’anima e toccando temi che spaziano dal raccontare di Musica all’inconscio del pensar troppo, parlando di speranze e passioni e musicalmente c’è sempre una melodia che non si rivolge solo ai puristi del genere.
Di recente, Pepp-Oh ha sfornato il suo primo progetto ufficiale solista denominato “Sono un cantante di Rap”, un LP composto da 15 tracce, curate da Fabio Shadaloo per quanto riguarda il Mixing & Mastering, edito e distribuito da Full Heads e Audioglobe, all’interno del quale vi sono ben 2 anni e mezzo di vita e di passione racchiusi in 50 minuti circa di musica.
Un disco che mette in campo tutto il background dell’artista rappresentato in 15 tracce potenti e incredibilmente mature, che mischiano il groove del Funk e del Soul ai ritmi del “Neapolitan Power”, inserendosi così di diritto tra gli artisti della nuova onda napoletana.
Un cocktail che diventa esplosivo con un flow ora prepotente, ora ironico e sempre gradevole.
“Sono un cantante di Rap” è un viaggio nel mondo di Pepp-Oh, traccia dopo traccia, nei suoi riferimenti culturali tra Napoli e New Orleans, tra East e West Coast.
“Sono un cantante di Rap” si avvale delle produzioni di J-Bone, Odeeno, Pseudo, Sick China, Oyoshe, Posser, Shadaloo, Sonakine e Sodo Studio e vede le collaborazioni di Ramtzu (traccia 03, “Funky Medicina”), Oyoshe (traccia 06, “Sta curiosità), Armouann e Posser (traccia 07, “Bandiera Chiatta), J-Bone e Shadaloo (traccia 08, MU-SI-CA), BoomBuzz e Reddog (traccia 13, “Non ci posso pensare”).
Il titolo vuole essere un omaggio a Pino Daniele, fonte d’ispirazione costante, e a ToniJoz dei 13 Bastardi che in “B.I.S tempora Missione Impossibile” pronunciò tale frase.
Un passaggio, semplice ed eloquente, che conferma la notevole influenza musicale che il verbo del “Mascalzone Latino” ha esercitato anche sulle più giovani voci partenopee, capaci di fare tesoro di quell’encomiabile eredità lasciata in dono da Pino Daniele, forgiandola ad immagine e somiglianza dei più disparati, innovativi, sanguigni ed innovativi stili.
Il rap partenopeo personifica un nuovo modo di fare musica, un nuovo modo di percepire, sentire ed ascoltare la musica. Un nuovo modo di sorprendere, consegnando, mediante ritmi incalzanti ed accostamenti di parole, apparentemente futili ed insensati, versi, pensieri e messaggi capaci di fungere da tutt’altro che banale spunto di riflessione:
“infond’a vit’è ffacil’, è nu continuo cabareeeet e ‘a colonna sonooor se complet’ juorn ngopp’a juorn’ e’vvot son’a taluorn, e’vvot sfonn”