Tre vaste aree appartenenti alla fetta di “Terra dei fuochi” ubicata nella porzione a Nord di Napoli sono state sottoposte a sequestro da parte delle forze dell’ordine.
Quelle stesse aree nelle quali, per mesi, sono stati sversati illegalmente rifiuti che, poi, al calar del sole, venivano convertiti in roghi tossici. Le mappe delle discariche abusive, oramai, vengono tracciate così: individuando i focolai che generano nubi altamente inquinanti quando è buio.
La prima area è in via Santa Caterina a Giugliano: una lunga lingua di terra che interseca l’asse mediano, un letamaio sorto in pieno centro abitato, tra case, scuole, attività commerciali e finanche una clinica. I fumi dei roghi, pertanto, qui entrano direttamente nelle case ed “inebriano” le scuole primarie.
La seconda è “la famigerata” discarica che sorge lungo la strada che da Giugliano conduce a Parete: anche questa è localizzata in prossimità di alcune abitazioni, completamente ricoperta da rifiuti. È proprio qui che giace la discarica Novambiente, un tempo gestita dal pentito di camorra Gaetano Vassallo. La zona della discarica rientra nell’area vasta dove ha sede anche la Resit, già nota alle cronache per le ingenti quantità di rifiuti speciali che ha accolto negli anni. Una zone nota, soprattutto, per gli innumerevoli incendi e roghi che ha collezionato nel tempo.
La terza è, infine, collocata lungo la Domiziana. Gli agenti del locale commissariato hanno interdetto le aree finite sotto sequestro anche per consentire la classificazione dei diversi tipi di rifiuti che sono stati rinvenuti. I comitati degli abitanti sperano in una rimozione dei rifiuti. Altrove, come a Caivano, invece, personale dlel’ex Astir è intervenuto senza mezzi per delimitare le aree avvelenate, «differenziando» rifiuti speciali, ovvero, portando in superficie e ammonticchiando l’amianto e le sue fibre letali, allo scoperto e in bella mostra e che però non vengono raccolte da nessuno.
Ciò che desta maggiore perplessità è che il territorio di Giugliano resta agricolo e particolarmente fertile, anche se la cosiddetta “Area Vasta” all’attenzione del comitato interministeriale per Terra dei Fuochi sia un concentrato di discariche tossiche usate dalle ecomafie, alle quali si addizionano discariche legali mal realizzate e percolanti, oltre a nuove discariche abusive. Ed è ancora e sempre qui che giacciono anche le famose piramidi di ecoballe…