Lo Stadio Olimpico, teatro di innumerevoli episodi di violenza, detentore, senza dubbio, del vergognoso titolo di “Stadio più inquinato d’Italia” è stato palestra di un gruppo di fiancheggiatori del “rivoluzionario armato” Massimo Carminati.
È quanto traspare dall’ordinanza di “Mafia capitale”: alcuni esponenti del tifo organizzato erano suoi consiglieri. “Il legame tra alcuni personaggi ruotanti attorno all’organizzazione mafiosa era rinsaldato dalla medesima militanza nelle fila del gruppo ultras romanista di destra Opposta Fazione”.
Si fa riferimento, quindi, ad un ristretto gruppo di tifosi giovani e violenti dell’Alberone – zona San Giovanni – e del quartiere bene di Monteverde che nel settembre 1999 prese la Curva Sud della Roma a pugni e coltelli cacciando i celebri Cucs ed egemonizzando a destra il tifo caldo sotto l’insegna “Asr”. Per nove stagioni almeno, dal 1985 al 1994, leader dell’Opposta Fazione che si radunava negli scantinati della chiesa di via Gallia fu Fabio Gaudenzi, oggi 42 anni, battezzato “Rommel”, fu coinvolto nel colpo alla Banca commerciale di via Newton del 23 giugno 1994 che portò alla morte di Elio Di Scala (“Kapplerino”) e di una guardia giurata. Ferito, poi condannato a 21 anni per omicidio doloso e rapina, Gaudenzi è uscito dal carcere il 4 aprile 2012 e subito si è riavvicinato al boss Carminati iniziando a curarne gli affari immobiliari. “Si occupa in particolare del riciclaggio e del reinvestimento dei proventi delle attività dell’associazione”, si legge nell’ordinanza. È stato Gaudenzi a gestire la trattativa per l’acquisto della casa londinese del boss, a Notting Hill, e Carminati lo mette puntualmente al corrente della compravendita della sua villa a Sacrofano. Gaudenzi, ancora, prova a indirizzare Carminati verso alcuni investimenti immobiliari nell’Isola Eleuthra, alle Bahamas, in questo caso inutilmente. Parlando con il sodale Filippo Maria Macchi, “Rommel” racconta come nel tempo sia stato lui a far transitare per la Curva Sud dell’Olimpico “tanta gente”, ragazzi presto attivati alla politica di destra e, poi, accompagnati “al mondo criminale dei rapinatori”.
La procura parla di Opposta fazione come di “un centro di reclutamento per batterie di rapinatori”.
Nell’intercettazione con l’amico da cui vuole essere finanziato Gaudenzi dice: “Io ne ho reclutata tanta di gente, ho portato quelli della politica dentro lo stadio per creare da lì il gruppo che durante la settimana si occupava di alcune cose e poi la domenica di altre… Tanto per non farsi mancare nulla… Quelli dell’Alberone, è tutto il gruppo dello stadio, il gruppo nostro diciamo dell’opposta fazione, tutta gente che viene da là… Hanno litigato sempre, da quando erano bambini… Lo stadio, sì, è un bel covo di criminali“.
Opposta fazione era legata al leader del Movimento politico occidentale Maurizio Boccacci e tutti insieme, in una spedizione del novembre 1994, ridusero in fin di vita il vicequestore Selmin: ultras romanisti e laziali utilizzarono Brescia-Roma come scenografia per realizzare un blitz intimidatorio anti-leghista. Tra i curvaroli di Of della prima ora c’è il braccio destro di Carminati, Riccardo Brugia, 53 anni: “Stamo inseme da 25 anni”, racconta ancora Gaudenzi, “lui è uno dei più grossi rapinatori di Roma”. Anche Brugia è stato arrestato nell’inchiesta “Mafia capitale“. Poi i fratelli Bracci. Così i fratelli Placidi.
Ancora negli ultimi campionati vanno insieme allo stadio ed è lo stesso Gaudenzi a tranquillizzare, la scorsa stagione, il 21 ottobre, il titolare di un autosalone che teme di essere picchiato all’Olimpico dagli amici di “Rommel”: “Stai tranquillo”, lo rassicura, “stanno tutti con me, nessuno te fa niente…”. C’è poi Mario “Marione” Corsi, 56 anni, pistola dei Nar nei Settanta, lungamente sotto inchiesta con Massimo Carminati e Claudio Bracci per l’omicidio di Fausto e Iaio a Milano, marzo 1978. Corsi, indagato nell’inchiesta di Mafia capitale, nella sua seconda vita è diventato voce radiofonica della Roma calcio. Marione è un ultrà prevaricatore passato dietro una consolle grazie a minacce, bugie e strette frequentazioni di Trigoria.
È, tra l’altro, uno speaker capace di portare con sé nugoli di sponsor, cosa che lo rende appetito dalle radio della capitale.
L’ultima che ospita la sua trasmissione “Te lo do io Tokio” è Radio centro suono sport. In un colloquio con Carminati, si ascolta Mario Corsi discutere sul da farsi dopo gli arresti di Riccardo Mancini, l’amministratore di Eur spa ed ex Nar che sta iniziando a parlare sulle tangenti pagate dalla Breda. In un locale di Vigna Stelluti Carminati e Corsi parlano ancora delle cimici piazzate dai carabinieri del Ros, a partire dallo studio dell’avvocato Pierpaolo Dell’Anno. C’è una confidenza antica, un’intesa politica, tra Marione e il Guercio. Più che a Francesco Totti, gli “ultras di Carminati” sarebbero vicini a Daniele De Rossi: lo proteggono, difendono, aiutano.
Lo vanno a vedere agli allenamenti.
È stato lo stesso De Rossi a chiedere aiuto al vice-Carminati, Giovanni De Carlo, dopo uno sgarbo ricevuto in discoteca. Nelle carte dell’inchiestona viene fuori Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, 48 anni, ex capo degli Irriducibili della Lazio, arrestato a luglio per traffico di droga.
Di lui lo spacciatore internazionale Ferdinando “Freddi” Mazzalupi dice: “Ha fatto una scalata pazzesca, controlla Ponte Milvio con due albanesi e i napoletani, gente cattiva“. Piscitelli ha in mano quattro locali di zona, il quinto è del figlio del “Guercio”. Uno degli indagati, infine, l’assessore allo Sport della giunta Alemanno, Alessandro Cochi, è stato, oltreché capo del Fronte della gioventù, uno dei capi della Curva Nord della Lazio.