Per approfondire un tema vasto come quello della commedia napoletana o, per chi desidera un titolo più nobile, teatro napoletano non si può che partire dalla ”notte dei tempi”.
Sarebbe ingiusto non citare la maschera di Pulcinella, indossata da personaggi celebri di ogni epoca o la figura di Felice Sciosciammocca che aprì la strada verso il successo ai più recenti fratelli e sorella De Filippo di cui ricordiamo opere esilaranti come Natale in casa Cupiello, Filomena Marturano e Napoli Milionaria, che erano il palcoscenico su cui si esibiva lo stato d’animo di una Napoli nel dopoguerra.
Spicca in seguito la personalità divertente, originale e semplice di Antonio de Curtis, conosciuto in arte col nome di Totò e che ha saputo unire tragico e comico, buffo e paradossale nell’arte della sua commedia. Altri esempi possono essere tratti dalla sceneggiata di Roberto De Simone, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare che con la sua inventiva ha prodotto il capolavoro La Gatta Cenerentola. Arriviamo poi a Massimo Troisi che con il suo parlare costantemente in dialetto, spesso ingarbugliato ed imbranato, ha saputo reinventare una maschera di Pulcinella moderno. Troisi morì però giovane, a soli 41 anni lasciando la sua pesante eredità comica nelle mani di un trio tutto napoletano che dall’inizio degli anni ’90 ha saputo far ridere di nuovo i napoletani e non solo.
Stiamo parlando di Carlo Buccirosso, Vincenzo Salemme e Maurizio Casagrande, artefici di opere teatrali e cinematografiche di un successo inaudito a partire dal 1993 quando misero in scena ‘Passerotti o Pipistrelli?’.
La commedia viene seguita da quella che probabilmente è consacrata come l’opera di maggior successo, ovvero ‘E fuori nevica!’ che vede la partecipazione del fedele Nando Paone nelle vesti di Cico; la commedia, tramutata poi in film nel 2014, nonostante culmini con la morte di Buccirosso, Salemme e dello stesso Paone a causa di un brindisi contenente una dose fatale di morfina, è però attraversata interamente da battute esilaranti e situazioni che oscillano tra l’assurdo e il paradossale, per esempio la futura sposa di Stefano (Carlo Buccirosso) che si rivelerà essere una prostituta o le fissazioni di Cico per il purè di patate e nel festeggiare ogni notte il suo compleanno.
Segue ancora la commedia ‘Premiata pasticceria Bellavista’, ambientata appunto in una pasticceria che vede arrivare un barbone cieco(Salemme) con lo scopo di convincere Ermanno (Buccirosso) a ridargli gli occhi che da poco gli sono stati trapiantati in un intervento. Altro film di successo è L’amico del cuore, con la partecipazione del trio al gran completo con Nando Paone, nella veste immaginaria di un merlo e Biagio Izzo (un tassista un pò tamarro che finisce però per innamorarsi della romagnola Emanuela Grimalda). Il nucleo del film è incentrato sul morboso desiderio di Salemme, che prima di sottoporsi ad una delicata operazione in America, vorrebbe fare l’amore con la moglie del suo migliore amico. La bella Frida, moglie di ‘Michelino’, rimane incinta ma le probabilità che il figlio non sia del marito dichiarato sterile. Il tutto culmina con una lite tra Michele e Roberto Cordova sopravvissuto all’operazione, appena prima di scoprire che il bimbo in arrivo è di Michele. Nei due anni seguenti, ancora su pellicola cinematografica, il trio recita in ‘Amore a prima vista’ e ‘A ruota libera’, mentre sul palco recitano in ‘Sogni e Bisogni’ e ‘Faccio a pezzi il teatro!’ , entrambi nel 2001. Nel 2002 e 2003 arrivano rispettivamente ‘Volesse il cielo!’ e ‘Ho visto le stelle’; in entrambe le sceneggiature non compare però Carlo Buccirosso impegnato in ‘Febbre da Cavallo’. In Volesse il cielo, Salemme interpreta la parte di un uomo che perde la memoria a causa di una ”botta esagerata” inflittagli da Casagrande con l’auto. Tuttavia però viene accolto nella stessa casa dell’ispettore Massa (Casagrande) e finisce per innamorarsi di una collega del ”tuttalpiù papà”. Salemme tenta invece la carriera con un reality show, investendo i soldi del nonno per poi uscirne innamorato di una ballerina russa interpretata da Alena Seredova in Ho visto le stelle, mentre Casagrande funge da accompagnatore che poi cade innamorato di Raisha. I quattro tornano insieme a Napoli e si sposano. Nel 2006 arriva sul grande schermo un film che vede però partecipare solo ed ancora Salemme e Casagrande, in un remake de ‘Lo strano caso di Felice C.’ del ’93, chiamato Cose da pazzi: Casagrande veste i panni di un impiegato statale che d’improvviso vede recapitarsi alla fine di ogni mese dei pacchetti anonimi contenenti 50 mila euro. Il finale vede Casagrande scoprire con grande stupore che quel denaro gli è offerto dal Felice, a cui anni prima ha rifiutato di concedere una pensione d’invalidità civile (causa la caduta degli ideali comunisti). Felice, fingendo di aver accumulato quei soldi facendo lo spacciatore, rivela tra lo stupore e lo sconcerto di tutta la famiglia Cucozza che derivano da una vincita al Totocalcio con una schedina compilata a caso dallo stesso Casagrande.
I fautori della recitazione napoletana moderna, sia nel cinema che a teatro, hanno fatto ridere e commuovere, riflettere, sospirare e talvolta scendere qualche sporadica lacrima. E coi tempi che cambiano, non sono dispiaciuti allora e non dispiaceranno in futuro…