Souzan Ezz Fatayer è una figura che unisce il mondo accademico, l’impegno sociale e la battaglia per i diritti umani, con radici profonde nel conflitto israelo-palestinese. Nata nel 1965 a Nablus, in Cisgiordania, da padre palestinese e madre italiana, e vive da decenni a Napoli, dove ha costruito il suo percorso professionale e civico.
Fatayer è traduttrice, interprete e docente universitaria. Dal 2013 collabora con l’Università “L’Orientale” di Napoli come esperta di lingua araba, mentre ha sviluppato anche rapporti con l’Università di Macerata e con altri atenei nel corso degli anni.
Oltre all’attività accademica, è nota come mediatrice culturale, in particolare negli ospedali, e come attivista impegnata in progetti umanitari. Tra le sue battaglie ci sono il sostegno ai diritti della popolazione palestinese e iniziative interculturali in Campania.
In passato ha già ricevuto riconoscimenti per il suo impegno civile: è stata insignita del premio “Donna per la pace” nel 2003 e nel 2005.
Per le elezioni regionali del 23-24 novembre 2025, Souzan Fatayer è candidata con la lista Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) per il Consiglio regionale della Campania.
Nel presentarsi, ha sottolineato la sua doppia identità: “’Na palestinese napulitana”, come ama definirsi, evidenziando la sua scelta di essere parte attiva della comunità campana.
In questa tornata elettorale non è una novità assoluta: nel 2024 era già candidata alle elezioni europee per la circoscrizione Sud, sempre con AVS, e sebbene non fosse stata eletta, aveva ottenuto un discreto seguito.
La candidatura di Fatayer è stata accompagnata da varie polemiche, soprattutto legate a dichiarazioni e scambi mediatici. Il giornalista Paolo Mieli, durante una trasmissione radiofonica, l’ha definita “una palestinese napulitana che esalta Hamas” e ha fatto un commento sul suo aspetto fisico, definendola “in leggerissimo sovrappeso”. Molti hanno criticato queste parole come body shaming e discorsi sessisti.
Mieli ha poi pubblicamente chiesto scusa, parlando di parole “improprie” e di un “equivoco” legato al manifesto elettorale. Un’altra polemica riguarda un post condiviso da Fatayer in cui era presente un video con dichiarazioni contro Gaza attribuite a un ex ambasciatore israeliano, accompagnato da una didascalia che evocava Hitler. Lei ha dichiarato di non aver letto la caption e di condannare ogni forma di nazifascismo e antisemitismo.
In risposta alle accuse, Fatayer ha affermato che certe asserzioni le sono state attribuite in maniera distorta e ha chiarito che non ha mai pronunciato le frasi che le sono state addebitate.
La candidatura di Souzan Fatayer apre spunti interessanti e dibattiti importanti. In primis, rappresenta un caso rilevante nel panorama delle elezioni regionali: una persona con un’identità “mista” (palestinese e italiana), con radici nella diaspora e con un forte impegno civile.
Il contesto geopolitico — il conflitto israelo-palestinese, le tensioni mediatiche e il discorso pubblico sull’antisemitismo e l’antislamismo — aggiunge uno strato di complessità alla sua candidatura, che inevitabilmente scatena reazioni in entrambi i fronti.
Dovrà affrontare la sfida di far passare il suo progetto politico locale senza essere ridotta a simbolo polarizzante: promuovere politiche territoriali per la Campania, occuparsi di giovani, sanità, ambiente e diritti sociali, pur portando la propria esperienza internazionale come attivista.











