In una città spesso segnata da violenza e criminalità, queste donne, queste mamme hanno scelto di non restare in silenzio, sfidando la paura e l’omertà per proteggere i propri figli e la comunità.
Matilde Sorrentino: la madre che denunciò gli abusi
Nel 2004, Matilde Sorrentino, madre di Torre Annunziata, fu assassinata per aver denunciato un giro di pedofilia che coinvolgeva anche suo figlio. La sua testimonianza portò alla luce abusi su minori nel rione Poverelli. Nonostante le minacce, Matilde scelse di parlare, pagando con la vita il suo coraggio. Nel 2018, il presunto mandante dell’omicidio, Francesco Tamarisco, è stato arrestato .
Teresa Buonocore: giustizia per la figlia
Teresa Buonocore, madre di Portici, fu uccisa nel 2010 dopo aver denunciato gli abusi sessuali subiti dalla figlia da parte di un vicino di casa. La sua determinazione nel cercare giustizia ha lasciato un segno profondo nella comunità. Nel 2018, le è stata conferita la medaglia d’oro al merito civile alla memoria .
Maria Luisa Iavarone: contro le baby gang
Dopo l’aggressione al figlio Arturo da parte di una baby gang nel 2017, Maria Luisa Iavarone ha trasformato il dolore in impegno civico. Ha fondato l’associazione “Artur” per promuovere la cultura della legalità e contrastare la violenza giovanile .
Le madri coraggio degli anni ’80 e ’90
Negli anni ’80 e ’90, molte madri napoletane si sono unite per denunciare la camorra e salvare i propri figli dalla criminalità. Alcune hanno avuto il coraggio di denunciare i propri figli coinvolti in attività illecite, sperando di offrirgli una vita migliore. Queste donne hanno ispirato movimenti pacifisti e anti-camorristici, coinvolgendo anche le istituzioni .
Maddalena Cerasuolo: l’eroina delle Quattro Giornate
Durante le Quattro Giornate di Napoli nel 1943, Maddalena Cerasuolo, madre di quattro figli, si distinse per il suo coraggio nella resistenza contro l’occupazione nazista. La sua partecipazione attiva le valse la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Queste storie di madri napoletane dimostrano come l’amore materno possa trasformarsi in una forza rivoluzionaria, capace di sfidare la criminalità e promuovere il cambiamento sociale. Il loro esempio continua a ispirare la città e l’intero Paese.