La Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha emesso una sentenza storica condannando l’Italia per la violazione del diritto al rispetto della vita privata di 151 cittadini residenti nei comuni di Salerno, Pellezzano e Baronissi, a causa dell’inquinamento ambientale provocato dalle Fonderie Pisano .
Secondo la CEDU, le autorità italiane non hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire l’effettiva tutela dei diritti dei cittadini, autorizzando la prosecuzione dell’attività della fonderia nonostante i significativi effetti nocivi precedenti sulla popolazione locale derivanti dall’esposizione prolungata all’inquinamento . La Corte ha rilevato che, tra il 2008 e il 2016, la fonderia ha causato un grave inquinamento ambientale senza fornire informazioni chiare alle persone interessate sui potenziali rischi a cui erano esposti continuando a vivere a pochi chilometri dall’impianto .
La sentenza obbliga lo Stato italiano a versare un risarcimento di 8.700 euro a ciascuno dei 151 ricorrenti, per un totale di oltre 1,3 milioni di euro. La Corte ha sottolineato che l’esposizione all’inquinamento ha reso i ricorrenti più vulnerabili a varie malattie e ha influito negativamente sulla loro qualità di vita .
Legambiente ha accolto con favore la sentenza, definendola un atto di giustizia che dovrà assicurare il diritto alla salute dell’intero territorio .