La recente lite tra Nives Monda, titolare della Taverna Santa Chiara nel centro storico di Napoli, e due turisti israeliani ha scatenato una serie di manifestazioni e reazioni politiche nella città partenopea. L’episodio, ripreso in un video diventato virale, ha visto i turisti accusare la ristoratrice di antisemitismo, mentre lei ha fornito ben altra ricostruzione dei fatti.
In risposta all’accaduto, diverse iniziative sono state organizzate a Napoli. Il 6 maggio, alle ore 18, è previsto un presidio di solidarietà alla Taverna Santa Chiara, promosso da movimenti pro-Palestina sotto lo slogan “Not in my name”. Durante il sit-in, gli attivisti distribuiranno adesivi con scritte come “Napoli è con Gaza al 100%” e “Zionists not welcome”.
“Siamo un gruppo di cittadinə di Napoli indignatə per quanto accaduto alla Taverna Santa Chiara – si legge nel testo di presentazione dell’iniziativa su i social network – e per la posizione espressa dal Comune di Napoli in supporto alla coppia di turisti israeliani sionisti.
Chiediamo pertanto a tutta la cittadinanza napoletana che condivide lo sdegno (e sappiamo essere molto più numerosa di chi si schiera a favore) di esprimere non soltanto a parole e sui social la propria solidarietà, ma di incontrarci tuttə, DOMANI 06 maggio, alle ore 18.00 fuori Palazzo San Giacomo sventolando la carta d identità come simbolo di dissenso.
In sostegno alla libertà di posizionarsi contro ogni forma di discriminazione, faziosità, intimidazione.
Per dire con forza il nostro NO ad ogni forma di complicità nel genocidio in corso a Gaza.
TRATTANDOSI DI FLASH MOB SI RACCOMANDA MASSIMA PUNTUALITA’ ESSENDO UN INCONTRO DI SOLIDARIETà DI BREVISSIMA DURATA.”
L’episodio ha anche attirato l’attenzione delle istituzioni locali. L’assessora al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato, ha incontrato i turisti israeliani, esprimendo loro solidarietà.
Nel frattempo, la vicenda è finita in Procura, con entrambe le parti che hanno presentato denunce reciproche. I turisti sostengono di essere stati verbalmente aggrediti a causa della loro nazionalità, mentre la ristoratrice afferma di essere stata accusata ingiustamente di antisemitismo e di aver subito una campagna di odio sui social media.
L’episodio ha suscitato un ampio dibattito pubblico, evidenziando le tensioni legate al conflitto israelo-palestinese e le sue ripercussioni anche in contesti lontani dal Medio Oriente. La città di Napoli si trova ora al centro di una discussione che coinvolge temi di accoglienza, libertà di espressione e rispetto delle diverse identità culturali e religiose.
In un’intervista rilasciata all’ANSA, il sindaco Manfredi ha sottolineato l’importanza della tolleranza reciproca, affermando che “la tolleranza deve essere reciproca”.
Il sindaco ha evidenziato che Napoli è una città storicamente aperta e accogliente, ma ha anche sottolineato la necessità di rispetto reciproco tra cittadini e visitatori. Ha dichiarato: “Napoli è una città che ha sempre accolto tutti, ma è fondamentale che chi viene qui rispetti le nostre tradizioni e la nostra cultura, così come noi rispettiamo le loro”.
Manfredi ha inoltre ribadito l’importanza di evitare generalizzazioni e stereotipi, invitando a giudicare le persone per le loro azioni individuali piuttosto che per la loro appartenenza a un gruppo o una nazionalità. Ha concluso affermando che “solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca possiamo costruire una società più coesa e inclusiva”.