Nell’arco della stessa giornata, due casi giudiziari italiani di grande rilevanza hanno subito sviluppi significativi: i delitti di Chiara Poggi e Serena Mollicone. Entrambi i casi, caratterizzati da lunghe e complesse vicende processuali, hanno visto emergere nuove decisioni che potrebbero influenzare il corso della giustizia.
Delitto di Chiara Poggi: nuovo indagato dopo 18 Anni
Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata morta nella sua abitazione a Garlasco, in provincia di Pavia. Il fidanzato, Alberto Stasi, allertò i soccorsi e fu successivamente, dopo un lungo iter processuale segnato da due assoluzioni, fu condannato in via definitiva nel 2017 per l’omicidio. Tuttavia, recenti sviluppi hanno portato a una svolta nel caso.
Una consulenza disposta dalla Procura di Pavia ha rilevato tracce di DNA sotto le unghie di Chiara Poggi, attribuibili ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Di conseguenza, Sempio è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati, dopo che le precedenti accuse nei suoi confronti erano state archiviate nel 2016. Il legale di Sempio ha dichiarato che il suo assistito è “allibito e sconvolto” dalla notifica dell’avviso di garanzia.
Delitto di Serena Mollicone: la Cassazione dispone un nuovo Processo d’Appello
Il caso di Serena Mollicone risale al 1° giugno 2001, quando la diciottenne scomparve ad Arce, in provincia di Frosinone. Il suo corpo senza vita fu ritrovato due giorni dopo in un bosco, con evidenti segni di violenza. Le indagini si concentrarono sulla famiglia Mottola: Franco, all’epoca comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, la moglie Anna Maria e il figlio Marco. Tutti e tre furono assolti sia in primo grado che in appello.
La Corte di Cassazione ha accolto l’istanza della Procura generale della Corte d’Appello di Roma, annullando le precedenti assoluzioni e disponendo un nuovo processo d’appello per la famiglia Mottola.
I due casi a confronto
Entrambi i casi evidenziano la complessità e la durata delle indagini giudiziarie in Italia. Nel caso di Chiara Poggi, nonostante una condanna definitiva, nuove prove scientifiche hanno portato alla riapertura delle indagini e all’iscrizione di un nuovo indagato. Questo sottolinea come l’evoluzione delle tecniche investigative possa influenzare processi già conclusi.
Nel caso di Serena Mollicone, le assoluzioni precedenti sono state annullate dalla Corte di Cassazione, evidenziando possibili lacune nelle motivazioni delle sentenze precedenti e la necessità di ulteriori approfondimenti per garantire una giustizia completa.