È stato approvato il Decreto Cultura: punto cardine è il Piano Olivetti per la Cultura, che intende promuovere le biblioteche come mezzo di educazione intellettuale e civica e di connessione con il tessuto sociale. Il Piano mira a rafforzare la filiera editoriale, offrendo supporto a librerie storiche e di prossimità, e a valorizzare inoltre il ruolo di archivi e di istituti storici e culturali, fondamentali per custodire la memoria storica e identitaria del Paese.
Un focus significativo è rivolto alla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato, per cui è prevista l’istituzione di un’unità di missione. Questa struttura, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, si occuperà di coordinare progetti culturali internazionali, favorendo il dialogo tra enti italiani e istituzioni degli Stati africani e del Mediterraneo, oltre a sostenere iniziative di rigenerazione culturale nel Mezzogiorno.
Sul piano economico, il Decreto Cultura destina 44 milioni di euro per sostenere biblioteche, librerie ed editoria. In particolare, 4 milioni di euro nel 2024 per favorire l’apertura di nuove librerie gestite da giovani under 35; 25 milioni di euro nel 2025 e 5 milioni nel 2026 per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, da destinare alle biblioteche; 10 milioni di euro per arricchire l’offerta culturale dei quotidiani cartacei, potenziando le pagine dedicate a cultura, spettacolo e audiovisivo. In occasione del venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il ottobre 2000, sono stanziati 800 mila euro per le celebrazioni.
Il Decreto intende garantire, inoltre, un finanziamento stabile a quattro istituti storici: la Giunta Storica Nazionale, l’Istituto Italiano per la Storia Antica, l’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea e l’Istituto Italiano di Numismatica. Alla Giunta Storica Nazionale viene assegnato un contributo aggiuntivo di 200 mila euro per pubblicazioni critiche di opere di importanti figure del XIX e XX secolo.
In sostanza, vuole favorire la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle zone svantaggiate, colpite da problematiche come marginalità sociale ed economica, degrado urbano, calo demografico e spopolamento.
Per risolvere problematiche legate al “bonus cultura 18app”, emerse da un’indagine della Corte dei Conti, viene fissato un termine entro cui gli esercenti delle attività devono inviare le relative fatture per non decadere dal diritto.
Altri interventi riguardano la semplificazione delle procedure per il patrimonio culturale, il cinema e l’audiovisivo. In particolare, viene introdotta una nuova categoria di classificazione cinematografica per opere “non adatte ai minori di 10 anni”, frutto del lavoro della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche.
Ulteriori misure consentono di procedere all’attuazione della riorganizzazione del Ministero prevista dal DCPM 57/2024.
“Il Decreto approvato è un primo passo per rispondere alle esigenze della catena del valore della cultura e per dare una prospettiva, per affermare una visione internazionale di un nuovo Ministero della cultura”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Alessandro Giuli. “Attraverso due cardini: il Piano Olivetti e la cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato. Abbiamo corrisposto alle esigenze della filiera editoriale; abbiamo convintamente messo a disposizione dei quotidiani cartacei 10 milioni di euro per sostenere il giornalismo di approfondimento culturale; abbiamo riformato i finanziamenti per gli istituti culturali; abbiamo potenziato, anche rinominandola, la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali. Abbiamo quindi creato una cornice legislativa per la catena del valore della cultura. Con l’unità di missione per la cooperazione culturale abbiamo potenziato a livello internazionale la missione di un nuovo MiC. Il Piano Olivetti è la cornice nazionale, l’unità di missione dilata l’orizzonte del nuovo MiC”.