Aveva suscitato forti polemiche l’inchiesta pubblicata dal quotidiano “Il Mattino” che denunciava i presunti maltrattamenti ai quali erano sottoposti alcuni pazienti anziani, ricoverati presso il reparto di neurologia dell’ospedale San Paolo di Napoli e legati ai letti. Le immagini sono state rilanciate da molteplici quotidiani scatenando accese polemiche.
Nei giorni seguenti, Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, e Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, si sono espressi sul tema che ha destato forte preoccupazione tra il personale sanitario e i familiari dei pazienti. Entrambi i presidenti avevano messo in guardia contro la tentazione di instaurare un processo mediatico prematuro. Secondo i due esponenti, tali accuse rivolte contro i professionisti della salute potevano solo concorrere ad amplificare il clima di tensione, rendendo anche il personale sanitario più vulnerabile a possibili aggressioni fisiche. Zuccarelli e Rea avevano invitato i media ad attendere l’esito delle indagini della commissione ispettiva dell’Asl.
Non si è fatto attendere il verdetto della commissione: nel corso della giornata odierna, martedì 17 settembre, l’ufficio stampa dell’Asl ha reso noto che al termine delle immediate verifiche disposte dalla Direzione Strategica dell’ASL Napoli 1 Centro conseguente agli articoli di stampa che hanno riportato notizia di alcuni pazienti “contenuti” ai letti di degenza è opportuno segnalare che i componenti della Commissione ispettiva – dopo un’accurata verifica delle cartelle cliniche ed infermieristiche e avendo acquisito puntuali dichiarazioni del dott. Sinisi in qualità di Direttore del reparto di Neurologia dell’ospedale San Paolo – non hanno ravvisato, sui casi segnalati, comportamenti censurabili. Il contenimento dei due pazienti, infatti, affetti da gravissime patologie cerebrovascolari, assolutamente non collaboranti e con controindicazioni al trattamento con sedativi, risulta essere stato effettuato in linea con la procedura prevista dalla Raccomandazione del Ministero della Salute n. 13 del novembre 2011, recepita dall’Azienda con la delibera n. 1130 del 30/5/2018. Unico neo, la mancata annotazione in cartella clinica del contenimento effettuato per uno dei pazienti. Inoltre, i riscontri fotografici effettuati in ambedue i casi non mostrano alcuna lesione cutanea compatibile con una contenzione prolungata.