Festa grande in casa D’Amico-Mazzarella nel corso della serata di venerdì 31 maggio per accogliere Romualdo Sartori, figura di spicco del clan operante a San Giovanni a Teduccio, ma che grazie al vincolo di parentela che intercorre proprio tra il ras ritornato in libertà e Antonio Nocerino detto “brodino”, figura di primo ordine del clan De Micco di Ponticelli, ha consolidato ed esteso la sua presenza nell’intera periferia orientale di Napoli.
Sartori, classe 1992, oltre ad essere il cugino di Antonio Nocerino è anche il genero del “pirata” Salvatore D’Amico, boss fondatore dell’omonimo clan che rappresenta una ramificazione dei Mazzarella e imparentato con i D’Amico del rione Conocal di Ponticelli. Era stato arrestato lo scorso 9 agosto, insieme ad altre figure di spicco dei clan De Micco-De Martino, Aprea e Mazzarella, accusati a vario titolo di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Un blitz che scaturì dalla denuncia di un ristoratore di Volla, costretto a subire minacce ed intimidazioni che si estero anche ad altri membri della sua famiglia, reo di essersi rifiutato di corrispondere una tangente in vista delle festività pasquali.
Il processo è terminato con una condanna di cinque anni di reclusione per otto imputati, tra i quali spiccano i fratelli Giuseppe e Salvatore De Martino, mentre Salvatore De Micco – omonimo del boss dei “Bodo” – ha incassato una condanna di due anni. Assolti con formula piena per non aver commesso il fatto Gianluca Di Paola e soprattutto Gesualdo Sartori, stimato essere “il numero uno” del clan operante a San Giovanni a Teduccio. Una tesi rafforzata dai messaggi divulgati sui social network da amici, parenti e affiliati contestualmente alla scarcerazione del ras.
Tantissimi i tributi pubblicati sui social per celebrare il ritorno in libertà di una figura apicale del clan, un evento che si annuncia destinato a incidere pesantemente sugli equilibri camorristici di per sé precari che a fatica erano subentrati nell’area di pertinenza del suo clan d’appartenenza.
Particolarmente significative le foto che ritraggono i baci tra il ras scarcerato e altre altre figure cruciali del clan D’Amico-Mazzarella, come Salvatore D’Amico e Antonio Cozzolino alias ‘o 38.
Il bacio sulla bocca viene riproposto ancora una volta per ostentare e rilanciare il legame eterno con la famiglia. Sartori non è un “D’Amico purosangue”, lo è diventato sposando una delle figlie del boss, al pari di ‘o 38. Due “fratelli acquisiti”, figli dello stesso clan e fedeli agli stessi ideali. Un’unione di intenti rilanciata immediatamente attraverso immagini eloquenti, finalizzate soprattutto a sbandierare il ritrovato e consolidato potere del clan che riabbraccia una pedina cruciale del suo scacchiere.
Ampio spazio anche alle immagini che hanno immortalato i festeggiamenti andati in scena in casa D’Amico, tra fuochi d’artificio e un banchetto contornato da fiumi di champagne al quale hanno partecipato amici, parenti e affiliati.
Uno spettacolo pirotecnico è andato in scena anche a Ponticelli nel quartier generale dei De Micco, a riprova delle aspettative riposte su più versanti nel ritorno di Sartori. Proprio il vincolo di parentela che intercorre tra il ras dei D’Amico-Mazzarella e Antonio “brodino” Nocerino, fedelissimo dei De Micco ha consolidato l’alleanza tra le due fazioni favorendo l’incremento e la gestione degli affari illeciti, soprattutto nei momenti di maggiore tensione. Un alleato prezioso per la cosca di Ponticelli, considerando le tangibili insidie rappresentate dagli attacchi sferrati dai clan rivali di recente.