Il governo con un emendamento al ddl sicurezza in esame in commissione alla Camera propone di intervenire sulla legge a sostegno della filiera della canapa ad uso industriale, con quantità di Thc inferiore allo 0,2%. L’emendamento vieta la coltivazione e la vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli espressamente indicati nella legge stessa, e quindi quelli industriali consentiti. Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando la cannabis light a quella non light.
L’iniziativa ha scatenato forti reazioni da parte delle opposizioni, che hanno accusato la maggioranza di accelerare il dibattito sul disegno di legge per motivi elettorali, in vista delle prossime elezioni europee. Il ddl, frutto dell’iniziativa dei ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto, è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso novembre e presentato alla Camera il 22 gennaio. Da martedì inizierà la discussione sugli emendamenti, con il provvedimento atteso in Aula a Montecitorio la prossima settimana. Il voto finale è previsto dopo il 9 giugno.
L’emendamento mira a modificare la legge del 2016, che ha promosso la coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa con THC inferiore allo 0,2%. Il centrodestra sostiene che la proposta sia stata fortemente voluta da Palazzo Chigi, con riunioni della maggioranza avvenute negli ultimi giorni alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Invece, partiti come il PD, il Movimento 5 Stelle e l’AVS si oppongono fermamente. Marco Furfaro del PD ha criticato l’emendamento come un tentativo del governo Meloni di raccogliere voti elettorali, avvertendo che potrebbe portare alla chiusura di 3.000 imprese e al licenziamento di 15.000 lavoratori. Le opposizioni temono che il divieto possa favorire il mercato illegale della cannabis, con conseguenze disastrose per la sicurezza pubblica.
In Italia, il mercato della cannabis light è significativo: coinvolge 800 aziende agricole, 1.500 nuove ditte specializzate e 10.000 lavoratori, tra rivenditori al dettaglio, collaboratori, operai nelle aziende di trasformazione, agricoltori e corrieri. I terreni dedicati alla coltivazione della cannabis light coprono oltre 2.500 ettari. Nel 2018, il settore ha generato un fatturato di 150 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 40 milioni del 2017. Dal 2013 al 2018, i terreni destinati alla coltivazione della cannabis light sono aumentati di dieci volte.