La redazione del nostro giornale continua a ricevere segnalazioni anonime da parte dei commercianti di Ponticelli e dei comuni limitrofi che narrano le gesta degli esponenti dei clan locali alle prese con le estorsioni natalizie.
Un triste rituale che si ripete da decenni, quello che vede gli emissari dei clan camorristici taglieggiare commercianti e imprenditori avanzando richieste estorsive a ridosso di tre ricorrenze in particolare: Natale, Pasqua e Ferragosto. Mai come quest’anno, stando al racconto dei commercianti finiti nel mirino dei clan, la camorra ponticellese avrebbe alzato il tiro servendosi di metodi e minacce particolarmente violente.
Inoltre, un altro fatto ben preciso ha disorientato notevolmente le vittime del ricatto estorsivo che riferiscono di aver ricevuto due visite distinte da parte degli emissari del clan De Martino e De Micco. Un fatto che ha stranito gli esercenti a tal punto da indurli ad evidenziare con un certo imbarazzo l’anomalia ai gregari dei rispettivi clan, facendogli notare che fino all’estate scorsa le due compagini viaggiavano a braccetto, soprattutto quando si trattava di avanzare richieste estorsive. In casi come questi, i fatti contano più delle parole: appare ormai innegabile la scissione tra i due clan.
Il Natale targato 2023 ha riservato quindi una clamorosa sorpresa ai ponticellesi che si vedono costretti ad assecondare la richiesta di entrambi i clan, ugualmente temuti perché capaci di violente azioni ritorsive. Un colpo di scena tutt’altro che gradito, considerando il momento di crisi attraversato dalle attività commerciali che provano a resistere, malgrado le tante spese da sostenere e l’ascesa degli e-commerce e degli acquisti online. Variabili delle quali la camorra non tiene minimamente conto, mostrandosi concentrata sull’obiettivo da perseguire ostentando modi e metodi brutali pur di rifocillare le casse del clan in vista delle festività natalizie. Una “doppia tassa” che matura in un momento di per sé delicato per gli esercenti della zona che tuttavia hanno immediatamente stroncato sul nascere ogni possibile margine di trattativa intavolata per raggiungere un compromesso con gli emissari di ambedue le organizzazioni camorristiche. Entrambi i clan necessitano di marcare il territorio ostentando una certa autorità. Entrambi i clan sembrano tutt’altro che ben disposti a capitolare al cospetto degli ormai ex alleati. Le estorsioni rappresentano l’espressione più plateale e concreta del potere criminale detenuto da un clan: piegando gli esercenti alle sue volontà, il clan dimostra una forza camorristica temuta e rispettata che le organizzazioni rivali, a loro volta, sono tenute a riconoscere.
L’aspetto più anomalo che emerge dal racconto dei commercianti è proprio questo: attualmente il quartiere Ponticelli è controllato da due clan, un tempo alleati, oggi entrati in rotta di collisione, ma capaci comunque di convivere pacificamente evitando di innescare una faida per designare un’organizzazione egemone.
Su un fronte le estorsioni vengono perpetrate per conto degli “XX”, ovvero i De Martino, dall’altra parte i De Micco sarebbero rappresentati dall’attuale reggente del clan, uno degli affiliati della prima ora alla cosca dei cosiddetti “Bodo” scarcerato nei mesi precedenti. L’attuale leader dei De Micco, da quando è tornato a Ponticelli, ha optato per un profilo basso, ma nelle ultime settimane avrebbe sfoggiato un atteggiamento ben diverso, più diretto e spregiudicato. Un’inversione di rotta necessaria per preservare il buon esito delle pratiche estorsive ed evitare che gli ex affiliati potessero avere la meglio facendo leva sullo status di figure camorristiche ben note e assai temute nel quartiere.
Un dettaglio tutt’altro che trascurabile che quindi ufficializza la rottura tra i due clan che fino all’estate scorsa rappresentavano un unico sodalizio che deteneva saldamente il controllo del territorio.