Il clima mondiale è nuovamente minacciato da El Nino, che non si faceva vedere da sette anni. Si tratta di un fenomeno atmosferico di riscaldamento del Pacifico tropicale centrale e orientale che ha effetti in varie parti del mondo, comportando ondate di caldo da record. L’Organizzazione meteorologica internazionale ha dato l’allarme: nelle prossime settimane si registreranno temperature elevate in diverse zone del pianeta. Anche in Italia si sentiranno gli effetti di El Nino che si verifica in media fra i 2 e i 7 anni, e dura fra i 9 e i 12 mesi. Altamente probabile, infatti, che persista durante l’inverno, fino al periodo di Natale, a cui deve il suo nome, il Bimbo, ovvero El Niño in spagnolo. L’ultimo si era verificato nel 2016, e aveva contribuito (insieme all’effetto serra di origine umana) a rendere quell’anno il più caldo mai registrato. El Nino aumenta le precipitazioni in parti del Sudamerica, il sud degli Stati Uniti, il Corno d’Africa e l’Asia centrale. Causa invece gravi siccità in Australia, Indonesia, parti dell’Asia meridionale, America centrale e nord del Sudamerica.
È in fatti in arrivo la seconda, micidiale ondata di caldo dell’estate 2023: secondo le previsioni inizierà venerdì 7 luglio e andrà avanti almeno fino alla metà del mese. Ovviamente le temperature saliranno a dismisura e la causa sarà riconducibile soprattutto al caldo africano, che farà sì che da venerdì si toccheranno picchi impressionanti ovunque, da Nord a Sud e iniziando dalle Isole: ad esempio in Sardegna tra sabato e martedì prossimo sono previsti almeno i 43 gradi, con possibili massime di 45-47.