C’è una medusa che cattura, con i suoi tentacoli, l’involucro di un cioccolatino. Un’altra fa lo stesso con un cotton fioc. Un polpo, diventato celebre, gioca con un pallone da calcio, una seppia – incuriosita – fa lo stesso con un profilattico. E c’è poi lo scatto iconico del periodo della pandemia: un cavalluccio marino si aggrappa a una mascherina monouso. Il rapporto tra gli organismi marini e i rifiuti ispira una mostra fotografica di impatto straordinario, “Watersurface“, nell’ambito del programma culturale di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
A partire da giovedì 4 agosto (opening ore 19.00, alla presenza degli autori) e fino al 31 dicembre, gli scatti di tre fotografi subacquei di fama internazionale – Nicholas Samaras, Pasquale Vassallo e Guido Villani – lanciano, attraverso un percorso espositivo sul molo di Marina Chiaiolella, a Procida – un appello per la lotta contro l’inquinamento da plastica che attanaglia i mari e gli oceani di tutto il mondo.
“Entro il 2025 gli oceani conterranno una tonnellata di plastica ogni tre tonnellate di pesce ed entro il 2050 ci sarà più plastica che pesce. – spiega Agostino Riitano, direttore di Procida 2022 – Nell’Oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii, galleggia un’isola di plastica di 1,6 milioni di km2, più di 400.000 volte la superficie dell’isola di Procida. Il Mediterraneo, secondo la ricerca ‘Beach Litter’ di Legambiente, ha per ogni 100 metri lineari di costa circa 670 rifiuti. La plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto: 134 specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini, sono vittime dell’ingestione di plastica. Con questa grande mostra fotografica, che ben si sposa con il senso del nostro dossier, lanciamo così un messaggio forte e chiaro per la salvaguardia degli ecosistemi marini e dell’intero pianeta“.
Di qui l’idea di raccontare le risposte adattive di pesci e molluschi alle nuove condizioni ambientali legate all’antropocene: immagini di sorprendente efficacia e di grande impatto (alte tre metri), realizzate anche nel golfo di Napoli, che percorreranno per 50 metri il molo del porto di Chiaiolella, contribuendo in modo significativo alla rigenerazione di una sua area.
“Con i nostri scatti, realizzati in giro per il mondo, raccontiamo i rischi quotidiani che le specie marine corrono a causa dell’uomo e del nostro impatto con l’auspicio che la resilienza di alcune specie non ridimensioni il nostro senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente”, spiega Pasquale Vassallo, già premiato con il prestigioso “Plongeur dʼOr” (Marsiglia, 2011) e “The Underwater Photographer of the Year” Marine Conservation (Londra, 2020).
Con lui espongono Guido Villani, biologo marino presso l’Istituto di Chimica Biomolecolare del C.N.R. di Pozzuoli, che ha partecipato a numerose campagne di campionamenti e documentazioni fotografiche subacquee in Mediterraneo ed in vari paesi esteri, e Nicholas Samaras, uno dei più appassionati e impegnati fotografi subacquei a livello mondiale. Il suo amore e la sua dedizione per il mare e le sue creature, insieme al suo caratteristico sforzo di far emergere la bellezza del mondo marino con un’estetica unica, lo hanno fatto affermare in un periodo di tempo molto breve sia in Grecia che all’estero, con premi di rilievo (tra cui il G.D.T. European Wildlife Photographer of the Year e gli Ocean Photography Awards) e collaborazioni con National Geographic, BBC Wildlife e Scuba Diving.