Ferrero ferma la produzione nello stabilimento di Arlon, in Belgio, per i casi di salmonella segnalati in diversi paesi europei. La decisione dopo che L’Agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare (Afsca), che ha sospeso l’autorizzazione alla produzione nella fabbrica, ha annunciato il ritiro di tutti i prodotti Kinder fabbricati nell’impianto. Compreso quelli distribuiti in Italia, dove secondo il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc, non sono stati registrati episodi.
Salve invece le uova di Pasqua Kinder GranSorpresa perché prodotte nello storico stabilimento in provincia di Cuneo. «Questo evento tocca il cuore dei principi nei quali crediamo, metteremo in essere ogni azione necessaria al fine di preservare la piena fiducia dei nostri consumatori», sono le scuse dell’azienda, per cui «la sicurezza alimentare e la qualità restano da sempre al centro».
I casi accertati di Salmonella Typhimurium monofasica sono 142: 114 confermati e 28 probabili. Il primo è stato individuato lo scorso 7 gennaio nel Regno Unito, dove si registra il numero più alto, 65, a cui si aggiungono i 26 casi probabili del Belgio, con i 25 confermati della Francia e i 10 dell’Irlanda. Altri Paesi dove si sono registrati casi confermati, sempre secondo l’Ecdc, sono Germania, Lussemburgo, l’Olanda, la Norvegia e la Svezia.
L’epidemia, spiega ancora l’Ecdc, è caratterizzata da una percentuale insolitamente elevata di bambini ricoverati in ospedale, alcuni con sintomi clinici gravi come la diarrea sanguinosa. Sulla base di interviste con i pazienti e studi epidemiologici analitici iniziali, prodotti di cioccolato specifici sono stati identificati come la probabile via di infezione. I casi affetti sono stati identificati attraverso tecniche avanzate di tipizzazione molecolare. Poiché questo metodo di test non viene eseguito regolarmente in tutti i paesi, alcuni casi potrebbero non essere rilevati.
Nei giorni scorsi Ferrero aveva già ritirato, a scopo precauzionale, diversi lotti di prodotti Kinder in vari Stati, ma qualcosa deve essere andato storto. A riconoscerlo è lo stesso Gruppo – 12,7 miliardi di fatturato globale e quasi 40mila dipendenti in tutto il mondo – secondo cui ci sono state «inefficienze interne che hanno creato ritardi nei richiami e nella condivisione delle informazioni». Un problema che «ha impattato sulla rapidità e sull’efficacia delle indagini».
Lo stop delle attività nello stabilimento di Arlon era «l’unica e corretta decisione da prendere al fine di garantire il massimo livello di sicurezza alimentare ed eliminare rischi ulteriori», sostiene la multinazionale, che ringrazia «per le preziose raccomandazioni ricevute» le autorità per la sicurezza alimentare, con cui continuerà a collaborare. L’Afsca, dal canto suo, ha fatto sapere che seguirà da vicino le tappe intraprese da Ferrero e autorizzerà la riapertura dello stabilimento di Arlon dopo aver verificato che tutte le norme e i requisiti di sicurezza alimentare siano soddisfatti. Il gruppo «si rammarica profondamente» e presenta «le sue sincere scuse a tutti i nostri consumatori e partner commerciali».
Ferrero richiama anche in Italia altri prodotti potenzialmente contaminati. Si tratta dei lotti dei Kinder Sorpresa T6 “Pulcini”, Kinder Sorpresa Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous” e altri lotti del Kinder Schoko-Bons già richiamati la settimana scorsa.
I prodotti interessati dal nuovo richiamo sono:
- Kinder Ferrero Schoko Bons. I lotti coinvolti sono tutti i lotti fino L098L
(Termine minimo di conservazione: tutte le date fino a 19/11/2022). Motivo del richiamo: possibile presenza di salmonella;
- Kinder Ferrero Sorpresa T6 “Pulcini”. I lotti coinvolti sono tutti i lotti fino L098L
Termine minimo di conservazione: tutte le date fino a 21/08/2022. Motivo del richiamo: possibile presenza di salmonella;
- Kinder Ferrero Sorpresa Maxi “Puffi” e “Miraculous”. I lotti coinvolti sono tutti i lotti fino L098L (Termine minimo di conservazione: tutte le date fino a 21/08/2022). Motivo del richiamo: possibile presenza di salmonella.