Oggi, lunedì 17 gennaio, il mondo “celebra” il “Blue Monday”: il giorno più triste dell’anno.
Il terzo lunedì di gennaio è riconosciuto a livello internazionale come “Blue Monday”, il giorno più triste dell’anno per gli abitanti dell’emisfero boreale. La ricorrenza nasce nel 2005 da un calcolo matematico del dottor Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff, che ha incrociato alcune variabili come il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi a Natale e il calo di motivazione dopo le Feste.
Tuttavia, alcuni scienziati hanno definito la formula di Arnall “farsesca e priva di fondamento scientifico”.
In un articolo pubblicato sul Guardian già nel 2012, il neuroscienziato Dean Burnett definiva la formula di Arnall “ridicola” perché le variabili sono “arbitrarie, impossibili da quantificare e in larga parte incompatibili tra di loro”.
Inoltre, il calcolo di Arnall nascerebbe da una collaborazione con la compagnia di viaggi Sky Travel, che ha usato la formula per una campagna pubblicitaria.
Tuttavia, nonostante i dubbi che ormai da anni lo accompagnano, il “Blue Monday”, questo appuntamento è diventato una tradizione tanto che ogni terzo lunedì di gennaio, l’hashtag diventa virale sui social, mentre sui siti gli esperti danno consigli su come affrontarlo.
Scatenatissime le influencer e gli esperti di moda che consigliano lo shopping come rimedio di tutti i mali, al pari dei foodblogger e dei ristoratori che, invece, indicano il confort food come soluzione più efficace per scacciare il buon umore. C’è chi, invece, preferisce allontanare i cattivi pensieri pianificando un viaggio.