Proprio nello stesso periodo in cui è tornato in onda il programma di Maria De Filippi “C’è posta per te”, in via Franciosa è tornata in voga una modalità di spaccio ironicamente ribattezzata proprio con lo stesso nome del celeberrimo format di canale 5.
La tecnica è quella già adottata in passato in via Franciosa: il cliente ordina la droga tramite un messaggio in codice, specificando la tipologia e il quantitativo di stupefacente che desidera acquistare. La droga viene trafugata all’interno della finta cassetta postale e quando il cliente giunge sul posto, all’orario indicato, non deve fare altro che entrare nel palazzo, aprire la cassetta, prelevare la sostanza stupefacente e lasciare i soldi al posto della droga.
Un escamotage che concorre a raggirare i controlli e a destare pochi sospetti: agli occhi delle forze dell’ordine, i clienti che si recano all’interno di quel palazzo possono facilmente apparire degli innocui condomini o dei parenti dei residenti in zona. Tuttavia, quando il portone d’ingresso del palazzo è chiuso, i clienti si vedono costretti a citofonare per farsi aprire arrancando le scuse più disparate per farsi aprire, destando così non pochi sospetti e generando un via vai che ha insospettito i residenti in zona, al pari di quella vistosa cassetta postale, completamente diversa dalle altre e che appare come una vera e propria “nota stonata”, messa lì palesemente per soddisfare ben altre esigenze.
A destare sospetti è anche il continuo andirivieni di un personaggio già noto alle forze dell’ordine che seppure non sia residente in quel palazzo, trascorre gran parte delle sue giornate proprio a smanettare intorno a quella cassetta della posta anomala.