Nel corso dell’attesissima conferenza stampa di venerdì 10 aprile, il premier Conte annuncia alcune delle disposizioni già previste.
Il premier ha invitato a continuare a mantenere alta la soglia dell’attenzione, anche in prossimità della Pasqua e per il ponte del 25 aprile e del primo maggio. L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, con qualche cautela, ma ripartire.
“Dipenderà dal nostro comportamento: sono necessari ulteriori sforzi e rispettare le regole, mantenendo le distanze sociali anche durante i giorni di festa”, ha affermato Conte,
La proroga odierna contiene disposizioni rivolte anche per alle attività produttive per mettere al primo posto la tutela della salute: “il nostro auspicio è allentare le misure per far ripartire le attività produttive a pieno regime. Non siamo ancora in quella condizione”, ha affermato Conte.
Il premier ha anche precisato che “se dovessero verificarsi prima del 3 maggio queste condizioni, provvederemo in anticipo.”
Da martedì 14 aprile: riaperte cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini, oltre ad altre attività produttive, come la silvicultura e attività varie forestali.
Conte annuncia che il lavoro per la fase 2 è già partito: “non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto. – ha precisato Conte – Superata la fase acuta, dovendo convivere con il virus, stiamo lavorando a un programma che poggia su due pilastri: un gruppo di esperti e protocollo di lavoro.”
Il gruppo di esperti, presieduto da Vittorio Colao, composto da sociologi, psicologi, manager, per avere la possibilità di modificare le organizzazioni del lavoro. Conte ha precisato che in questa fase è necessario “inventarci e proporre nuovi modelli organizzativi più innovativi che tengano conto della qualità della vita.”
Sanificare luoghi di lavoro e predisporre condizioni di sicurezza per attrezzarsi nel rispetto delle doverose misure di sicurezza negli ambienti di lavoro, seguendo il protocollo che verrà aggiornato costantemente: è il monito di Conte. “Dipenderà dai datori di lavoro e dai dipendenti se le attività potranno essere riavviate in condizione di totale sicurezza. – ha aggiunto Conte – Non possiamo permetterci una riesplosione o una ricrescita della curva di contagio.”
Conte ha suggerito di “ripensare anche alle logiche di trasporti e logistica, per trovare nuove soluzioni su come incentivare spostamenti evitando mezzi che creano assembramento.”
Sul fronte europeo il premier ha precisato che saranno necessari almeno 1.500 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza europea.