Una domenica delle Palme nel segno dell’apprensione per i familiari dei detenuti nel carcere di Secondigliano. Alle prime ore dell’alba, si è rapidamente diffusa sulle chat utilizzate dai parenti dei detenuti per scambiarsi messaggi ed informazioni, la notizia di due detenuti positivi al Covid-19 e trasportati in ospedale durante la notte.
Secondo quanto si apprende dai familiari, i due detenuti, nei giorni scorsi, avrebbero manifestato i sintomi tipici del contagio da coronavirus e per questo spostati in infermeria. In virtù dell’aggravarsi delle loro condizioni di salute sono stati trasportati nel cuore della notte in ospedale, per non destare allarmismo ed apprensione tra i detenuti. I due detenuti risultati positivi al Covid-19 sono un 29enne e un 43enne, entrambi trasferiti in ospedale.
Una notizia che rilancia lo stato di emergenza nelle carceri troppo spesso sovraffollate e che, per questa ragione, espongono i detenuti al rischio di contagio.
Pochi giorni fa, tre agenti penitenziari del carcere di Secondigliano sono risultati positivi al Covid-19. Seppure, il Garante della Regione Campania, Samuele Ciambriello, abbia precisato che gli agenti non erano più in servizio dal 20 marzo.
Anche il Provveditore della regione Campania, Antonio Fullone, ha annunciato che a partire da lunedì 6 aprile saranno effettuati tamponi a tutti i poliziotti penitenziari ed ai detenuti.
In virtù delle novità emerse nelle ultime ore, con i due detenuti risultati positivi al coronavirus, i familiari dei detenuti nel carcere di Poggioreale chiedono che i propri cari vengano messi in sicurezza e che gli venga riconosciuto il diritto alla salute, sventando la possibilità di “contagi di massa”, come sta accadendo nelle case di riposo per anziani, ad esempio.
Un appello rilanciato nei giorni scorsi dagli stessi detenuti, attraverso una missiva diramata agli organi di stampa e al Ministro Speranza e alle istituzioni, in cui rivendicano la possibilità di vivere in condizioni più dignitose, soprattutto in relazione all’emergenza che ha colpito l’intero pianeta.
Molti detenuti stanno manifestando una condizione psicologica piuttosto fragile e stanno inviando dei veri e propri testamenti attraverso le lettere indirizzate ai loro cari, convinti del fatto che saranno abbandonati al loro destino, non appena il coronavirus si diffonderà tra i detenuti, come sta accadendo nel carcere di Secondigliano.