L’ordigno esploso nella notte e che ha distrutto la saracinesca di una tabaccheria di Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che si stanno verificando, con preoccupante frequenza, ai danni delle poche attività commerciali ancora aperte, nonostante le direttive anti-contagio disposte dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
A finire nel mirino della camorra, una categoria in particolare: i tabaccai. Una delle poche categorie non colpite dall’obbligo di chiusura nel rispetto delle normative anti-Covid19 e per questo facile preda di estorsori e rapinatori. Questo è quanto denuncia il Presidente Provinciale della FIT-Federazione Italiana Tabaccai, Francesco Marigliano, che chiede l’adozione di misure di sicurezza urgenti per fronteggiare l’escalation di fatti criminosi che stanno colpendo i commercianti della provincia di Napoli.
“Apprezziamo l’attività svolta dalle Forze dell’Ordine sul nostro territorio – ha detto Marigliano – anche in considerazione della pesante emergenza sanitaria che stiamo vivendo ma, alla luce degli ultimi eventi che hanno scosso la nostra provincia chiediamo formalmente al Prefetto Valentini, la predisposizione di un piano di vigilanza e controllo del territorio che possa garantire al meglio la sicurezza della categoria.”
In sostanza, Marigliano denuncia di correre ai ripari per sventare la nascita di un'”emergenza nell’emergenza”, con la criminalità organizzata pronta a saccheggiare le tabaccherie, approfittando dell’emergenza sanitaria in corso.
Più sicurezza e maggiore controllo del territorio, a tutela di una categoria, in questo momento più che mai, esposta al pericolo di finire nel mirino della criminalità: queste le soluzioni invocate e da adottare in maniera tempestiva per salvaguardare il lavoro dei tabaccai di Napoli e provincia,
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