In un clima già surreale, lo scorso lunedì 9 marzo, gli “Angeli di Strada Villanova” sono scesi in strada a distribuire generi di prima necessità ai senza fissa dimora napoletani.
Con le dovute precauzioni, rispettando la distanza di un metro e muniti di mascherine e guanti, i volontari dell’associazione presieduta da Marcello Ciucci, come fanno ogni lunedì ormai da diversi anni, hanno raggiunto la stazione di Campi Flegrei, uno dei tanti punti di raccolta in cui convergono i bisognosi partenopei, per distribuire loro pasti, acqua, indumenti. L’indispensabile per continuare a lottare per sopravvivere.
Una lotta alla sopravvivenza inasprita dalle normative introdotte dal governo per evitare il contagio da CoVir-19. Come se non bastassero gli stenti del freddo e della fame, ironia della sorte, in un momento storico in cui il governo invita gli italiani a restare a casa, i clochard restano per strada, abbandonati al loro triste destino.
Una situazione surreale, sollevata da Marcello Ciucci e dai volontari di “Angeli di Strada Villanova” che chiedono all’assessorato al Welfare e alle autorità competenti di assumersi le loro responsabilità dando risposte concrete a queste domande: i volontari che abitualmente distribuiscono generi di prima necessità ai senzatetto possono regolarmente continuare a svolgere questa attività o così facendo violerebbero le limitazioni imposte per evitare il contagio da Covir-19? Se ai volontari viene negata questa possibilità che fine faranno i senzatetto? Chi provvederà a garantirgli cibo ed acqua?
Una situazione che sta gettando nello sconforto i volontari, affezionati ai senza fissa dimora che abitualmente incontrano tutte le settimane e che, costretti a restare seduti sui divani delle loro case, si vedono divorare dai sensi di colpa, perchè impossibilitati ad accorrere in loro aiuto in questa situazione tanto critica quanto delicata.
Nonostante in queste ore, in contemporanea alla campagna #iorestoacasa, sia stato lanciato anche l’hashtag #vorreirestareacasa ma non posso, proprio per sensibilizzare le masse anche sulla situazione dei clochard, costretti a vivere in strada e quindi impossibilitati ad obbedire all’invito delle istituzioni, la situazione degli indigenti, napoletani ed italiani, resta un triste enigma irrisolto.
Poche ore fa, la Caritas e la Protezione Civile hanno lanciato un appello per mettere a disposizione dei senzatetto delle strutture gratuitamente.
Eppure, non basta.
Il coronavirus ha consentito a tutte le lacune del “non rapporto” tra i cosiddetti “ultimi” e lo “Stato-istituzioni” di emergere in tutta la loro cruda realtà.
Marcello Ciucci, Presidente dell’associazione “Angeli di Strada Villanova” è un fiume in piena di emozioni: “Continuiamo a ricevere telefonate da parte dei bisognosi che incontriamo di consueto durante le nostre uscite del lunedì. Ci supplicano di non lasciarli soli, sono in cerca di conferme e di conforto. E’ straziante. Mi chiedo, se per andare a fare la spesa a mia madre devo compilare un’autocertificazione ed attenermi alle normative imposte, – spiega Marcello Ciucci – come dovrei comportarmi per distribuire i viveri ai senzatetto, come faccio,da anni, tutti i lunedì, con la mia associazione, senza esporre me stesso, i miei volontari e i nostri familiari al rischio di contagio? Questo è un lavoro che compete al walfare, ma finora abbiamo sopperito noi alle lacune istituzionali. Sotto il sole asfissiante di ferragosto, sprezzanti della neve e del gelo d’inverno, non ci siamo fermati mai, ma adesso noi per primi ci troviamo davanti a qualcosa di troppo grande e non siamo adeguatamente attrezzati per fronteggiare questa emergenza senza esporci a rischi. In queste circostanze, non ce la sentiamo di continuare a farlo: è troppo grande il rischio al quale siamo esposti e sono troppo esigue le risorse di cui disponiamo. Dei guanti in lattice e delle flebili mascherine, non possono definirsi un equipaggiamento adeguato.
Per questa ragione, rivolgo questo appello alle istituzioni: mi rendo disponibile a fornire i viveri da distribuire e sono pronto a consegnarlo ai militari dell’esercito o alla protezione civile. Provvederanno loro a distribuire cibo, acqua ed indumenti ai bisognosi napoletani.
Non possiamo lasciare soli i senza fissa dimora, ma i volontari delle associazioni non possono e non devono rischiare sulla loro pelle, perchè non sono adeguatamente equipaggiati per fronteggiare questo genere di emergenza.
Aiutateci a continuare ad aiutarli.”