Un ristorante che non ha bisogno di acquistare inserzioni pubblicitarie nè di spendere tempo, soldi e fatica nel curare ed aggiornare gli account sui social network, a caccia di nuovi “followers”, perchè il passaparola, da sempre, rappresenta l’unico e longevo sponsor che da oltre un ventennio gli consente di godere indisturbato della fama del locale caratteristico ed accogliente, dove mangiare tanto e bene, spendendo poco: questo e molto altro è “Il Brigante”, il ristorante più celebre di Marigliano.
Non esiste un abitante del vesuviano che non sia stato a pranzo o a cena lì, almeno una volta. E se ci sei stato, almeno una volta, ci ritorni con piacere.
Gli arredi rustici che ricordano più una baita tirolese che un ristorante vesuviano, proiettano il cliente in un clima insolitamente familiare, rafforzato e consolidato dall’impareggiabile cordialità dei padroni di casa: dal proprietario ai camerieri, ogni elemento del personale è parte di un ingranaggio perfetto che identifica nella simpatia il suo più autorevole punto di forza.
Schiettezza, goliardia, familiarità e tanti sorrisi, fanno da cornice ad un’offerta gastronomica imbattibile per quanto è competitivo il rapporto quantità/qualità e prezzo.
L’ampio ed abbondante buffet dal quale servirsi, scegliendo liberamente cosa assaggiare, stronca sul nascere l’attesa al tavolo dell’ordinazione, di solito nervosamente gestita mordicchiando il pane, proponendo un concetto genuinamente informale di ristorazione, dove il cliente è al ristorante, pur sentendosi libero di destreggiarsi tra le portate come se fosse a casa sua. Un tripudio di contorni sottolio, formaggi, insaccati, focaccine, rustici e portate sfiziose tra le quali è impossibile non trovarne almeno una in grado di solleticare il palato. Un ricco e variegato antipasto “personalizzato” da gustare in attesa delle portate o i contorni che più ci piace associare alle pietanze ordinate: tutto amabilmente a portata di mano.
Scordatevi del menù. In un ristorante tanto caratteristico quanto all’avanguardia pur guardandosi bene dall’assecondare la logica della cucina gourmet, regna la regola del menù del giorno, con pochi, ma puntualmente buoni primi piatti che variano a seconda delle materie prime disponibili, rigorosamente elencati dai camerieri, mentre la costante che si ripete è la massiccia offerta di carne, complice la presenza di una ruspante brace. Nei ristoranti del vesuviano è davvero difficile mangiare carne di scarsa qualità, ma la qualità della carne arrostita servita nel ristorante del vesuviano per antonomasia, merita una menzione speciale. Genuina, saporita, morbida, tutt’altro che grassosa: roba da far rabbrividire i vegani e da mandare in estasi anche il più pretenzioso dei carnivori.
Porzioni generose, buffet salato ricco e illimitato, clima amichevole ed accogliente, alle quali si aggiungono le chicche finali: il caffè, servito direttamente nell’antica e tradizionale caffettiera napoletana, e gli amari e le grappe portate servite a tavola in bottiglia. Dall’antipasto all’amaro, il cliente è libero di servirsi come e quanto vuole, letteralmente “come se fosse a casa”.
Il vino locale, il pane casereccio, le tipiche tovaglie a quadri, le brocche e i bicchieri in ceramica, contornano l’ampia e soddisfacente offerta gastronomica, contribuendo a marcare il carattere identitario di un progetto ristorativo che da anni non conosce crisi, forte della formula di successo incessantemente proposta e basata su due solidi pilastri: quantità e qualità.
E il conto?
Vi lascerà piacevolmente increduli.
Nell’era degli smartphone e dei social network, “i nuovi mostri” che si sono rivelati capaci di stravolgere perfino il concetto di ristorazione, imponendo una cucina “alla moda” e più elitaria, il ristorante “Il Brigante” rappresenta quel barlume di autentica ragionevolezza che richiama ai valori essenziali e genuini, della cucina, così come della vita.
Mangiare per credere.