Serata all’insegna delle suggestioni al
Museo del Sottosuolo di Napoli, lo scorso Venerdì 24 Maggio.
In una delle location più incantevoli della città si è svolto un affascinante concerto che ha consentito ai partecipanti di vivere un’esperienza unica nel suo genere.
Niente voci, strumenti musicali e microfoni: un concerto tibetano non prevede nulla di tutto ciò, eppure è capace di lasciare il segno dell’esperienza vissuta in maniera molto più graffiante ed incisiva rispetto ad una melodia.
Inoltre, lo spettatore è parte attiva della performance che lo proietta in un percorso tanto soggettivo quanto unico ed irripetibile, pur restando immobile.
L’esclusivo utilizzo di strumenti ancestrali, in grado di evocare vibrazioni e suoni enfatizzati dalla splendida cornice che ha fatto da teatro all’evento, hanno concorso a creare un’atmosfera unica, capace di proiettare l’anima e i sensi dei presenti in un percorso musicale tra miti e rituali, alchimia e tradizioni.
Un’esperienza al di fuori dello spazio e del tempo, viaggiando sul suono di campane di cristallo di quarzo, campanelli di argento e gong al titanio, in una dimensione sconosciuta di sogno e visioni, condotti da Antonella Notturno, International Advanced Gong, Singing Bowls & Tuning Fork Master.
Questo e molto altro è il “Bagno di suono” o “bagno di gong”: meditazione con il suono, un autentico concerto meditativo, anche denominata meditazione sonora.
Ma cos’è il bagno di gong?
Il gong è il suono della creatività. Colui che suona il Gong suona l’universo. Da esso è venuta tutta la musica, tutto il suono e tutte le parole. È il nucleo della parola. Non è uno strumento musicale, né una percussione. Il Gong è Dio. È una splendida meditazione rinforzata. Come una moltitudine di corde, un milione di corde. È l’unico strumento in cui potete produrre questa combinazione di vibrazioni dello spazio… Il gong è il primo e l’ultimo strumento per la mente umana. C’è solo una cosa che può sostituire e comandare la mente umana, il suono del gong. È il primo suono dell’universo, il suono che ha creato questo universo. È il suono creativo di base. Per la mente, il suono del gong è come una madre e un padre che ha dato i natali. La mente non ha il potere di resistere a un gong che è ben suonato.
Il termine “bagno” non è utilizzato casualmente, poichè il gong riesce ad avvolgere completamente tutti i sensi, tanto da riempire l’intero spazio circostante, immergendo ogni individuo in una dimensione sonora intensa.
A questi suoni viene attribuito anche un potere terapeutico, tant’è vero che in India venivano frequentemente impiegati nei rituali di guarigione, partendo dal presupposto che l’uomo è nato dal suono ed è quindi suono egli stesso.
La finalità dei bagni di gong è favorire lo stato meditativo aiutando l’essere umano ad accedere alle parti più intime e profonde del suo io, superando i limiti del pensiero logico. Difatti i suoni, rispetto alla parola, riuscirebbero a far vibrare più intensamente la parte emozionale. Questo ci permetterebbe di riaccedere a memorie perdute, risvegliare sogni e in generale avere una maggiore comprensione di noi stessi favorendo la sensazione di essere parte di un tutto.I bagni di gong, assicurano gli esperti, possono addirittura ripulire ferite emotive per mezzo della vibrazione sonora. E’ come se i suoni emessi massaggiassero la nostra interiorità sciogliendo eventuali energie bloccate, restituendoci un senso di profondo benessere ed energia. Essi favoriscono, a quanto pare, anche l’armonizzazione fra parte sinistra e destra del cervello.
Provare per credere!